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Wwf: non sufficienti modifiche Masaf a Dl Contaminazioni

AttualitàWwf: non sufficienti modifiche Masaf a Dl Contaminazioni

Wwf chiede cancellazione articoli 3 e 5
Roma, 18 nov. (askanews) – Sono “non sostanziali” le modifiche apportate dal Masag al Decreto che alza i limiti tollerati della contaminazione dei pesticidi per i prodotti biologici dopo la riunione svoltasi la settimana scorsa con le associazioni di categoria dell’agricoltura biologica organizzata dopo la denuncia pubblica del WWF Italia e della rivista “Il Salvagente”.
Il ministero dell’Agricoltura, prosegue il Wwf, dovrebbe presentare nei prossimi giorni la versione aggiornata del testo del Decreto. E l’associazione rinnova l’invito ad eliminare gli articoli 3 e 5 ed auspica massima trasparenza e completa informazione sulle modifiche del Decreto.
Secondo le indiscrezioni trapelate, riporta il Wwf, nel corso della riunione sono state concordate alcune correzioni al testo dell’art. 3 del Decreto che prevedeva il blocco della commercializzazione del prodotto biologico in caso di una contaminazione uguale o inferiore al limite di 0,01 mg/Kg. Le modifiche minime riguarderebbero l’eliminazione della compromissione dell’integrità del prodotto biologico dovuta alla presenza di tracce di più di una sostanza chimica non ammessa (il multiresiduo), per superare il problema delle miscele commerciali dei prodotti fitosanitari (punto c, comma 4, art. 3); sarebbe stata eliminata la norma che prevedeva la garanzia da parte dell’operatore di escludere la reiterazione di un avvenimento causa della contaminazione non sotto il suo controllo (punto b, comma 6, art. 3), “una banalità perché è evidente che l’agricoltore non avrebbe mai potuto fornire tale garanzia indipendente dalla sua volontà”, commenta il Wwf.
sarebbe stato eliminato anche il “formalmente” come criterio di riconoscimento del falso positivo, dato che non esiste un elenco formale di falsi positivi (punto b, comma 7, art. 3); sarebbero stati eliminati i riferimenti alle generiche “tracce” dei contaminanti nel titolo e nel testo dell’allegato. “In definitiva – commenta il Wwf – si tratta di modifiche che non cambiano i contenuti e gli effetti del contestato art. 3 del Decreto”.
Non sarebbe invece stato modificato l’art. 5 del Decreto “che resta il vero scandalo del controverso provvedimento del Ministero che prevede sostanzialmente, anche in caso di contaminazione accidentale, involontaria e inevitabile, un aumento della tolleranza della presenza di una sostanza chimica non ammessa nei prodotti biologici, con una assurda complicazione della normativa”. Sarebbe bastato, per il WWF Italia, mantenere il limite massimo complessivo di 0.01 mg/kg di sostanze chimiche non ammesse, prevedendo alcune deroghe per casi eccezionali, documentati con motivazioni scientifiche come nel caso dei fosfiti.
Rimarrebbe poi inalterato “l’aspetto bizzarro del Decreto che prevede l’assenza di sanzioni, ma l’obbligo di non commercializzazione del prodotto qualora si rilevi la presenza di una contaminazione oltre i nuovi limiti indicati dall’art. 5, ed emerga che questa non è intenzionale, ma è accidentale con l’agricoltore che aveva posto in essere a sue spese, anche se invano, tutte le misure ragionevoli per evitarla”. L’agricoltore sarebbe considerato non colpevole della contaminazione, ma subirebbe un danno economico e non verrebbe indennizzato per la perdita del prodotto.

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