ROMA – La Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (Southern African Development Community – Sadc) ha rivolto un appello alla popolazione del Mozambico a mantenere la calma, mentre viene risolta una controversia legale sulle ultime elezioni, che hanno generato proteste in tutto il Paese con disordini e vittime. L’organismo regionale di cui il Mozambico è Stato membro si riunisce a partire da questo pomeriggio a Harare, nello Zimbabwe, per un vertice straordinario che vede anche la partecipazione del capo di Stato mozambicano uscente, Filipe Nyusi. Stando alle fonti locali, Mahmoud Thabit Kombo, il ministro degli Esteri e della cooperazione con l’Africa orientale della Tanzania ha dichiarato: “Faccio appello ai cittadini affinché mantengano la calma e diano prova di moderazione mentre vengono ultimati i processi elettorali”.
DOPO LE ELEZIONI DEL 9 OTTOBRE, PROTESTE CON MORTI E ARRESTI
L’intervento della Sadc si è reso necessario in seguito a proteste e disordini seguiti alle elezioni generali dello scorso 9 ottobre. Venancio Mondlane, capo del partito Podemos e candidato uscito sconfitto dalle presidenziali, contesta la vittoria di Daniel Chapo, che avrebbe ottenuto oltre il 70% dei consensi, e la riconferma anche all’Assemblea della Repubblica dei candidati del Frelimo, partito di governo dal 1975. Mondlane denuncia brogli e, stando ai dati raccolti dagli osservatori elettorali indipendenti da lui citati, rivendica la vittoria con oltre il 53% dei voti. Ha pertanto indetto per oggi quattro grandi manifestazioni di protesta e presentato un ricorso alla Corte costituzionale, il cui verdetto è atteso in questi giorni. Nei cortei si sono però registrate anche vittime, innescando una escalation di tensioni nel Paese che potrebbe far scattare lo Stato d’emergenza nazionale. Un rapporto della scorsa settimana dell’Alto commissariato per i diritti umani dell’Onu denuncia “violenze e misure repressive da parte delle forze di sicurezza contro i manifestanti pacifici”, e indica come bilancio “trenta morti – tra cui un bambino – duecento feriti e circa 300 arresti”. Le fonti mozambicane citano anche il bilancio dell’organizzazione locale Plataforma Monitoria Eleitoral em Mocambique, secondo cui almeno 26 persone hanno perso la vita a causa di colpi d’arma da fuoco esplosi contro tre distinte manifestazioni. Dieci vittime si sono registrate nella capitale Maputo. Inoltre, 37 persone sono state raggiunte da pallottole reali, mentre gli arresti in tutto il Paese ammonterebbero a 173 di cui 30 a Manica, città nell’ovest al confine con lo Zimbabwe. Per questa ragione ieri, 19 novembre, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto “la fine immediata della violenza e della repressione di giornalisti, avvocati, difensori dei diritti umani e dimostranti durante le dimostrazioni”. Il giorno prima, il Renamo – la più longeva formazione all’opposizione – aveva chiesto invece l’annullamento delle ultime elezioni e la creazione di un governo provvisorio, in attesa di un nuovo voto. A parlare era stato Ossufo Momade, il secondo candidato presidenziale uscito sconfitto dal voto del 9 ottobre con circa il 6% dei voti.
Il Mozambico da vari anni è scosso da violenze nella regione settentrionale di Cabo Delgado a causa di gruppi armati. Il contesto è segnato anche dalla prospettiva dello sfruttamento di giacimenti di gas, dati in concessione a multinazionali straniere.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it