Cesconi: tema salute non si affronta con terrorismo e proibizionismo
milano, 12 gen. (askanews) – “Il tema della salute e dei consumi alimentari non si affronta con il terrorismo e il proibizionismo”. In una nota, il presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), Lorenzo Cesconi, si unisce al coro di critiche che si è levato dal nostro Paese contro il via libera europeo agli “health warning” sulle etichette degli alcolici in l’Irlanda.
“I vignaioli italiani ed europei sono alleati e non nemici delle istituzioni nelle campagne per l’educazione e il consumo responsabile: lo siamo per definizione, proprio perché il nostro vino non è una semplice bevanda alcolica ma un prodotto culturale lontano anni luce dalle sostanze di cui si abusa nella ricerca dell’ubriachezza” ha spiegato Cesconi, aggiungendo che “le regole di etichettatura proposte dall’Irlanda e il sostanziale via libera europeo rappresentano però un madornale errore”. “Non solo sono un evidente ostacolo alla libera circolazione delle merci e comportano ulteriori costi, che si sommano agli altri gia onerosi costi amministrativi che si devono affrontare per le vendite all’estero” ha continuato, spiegando che “il dato più preoccupante è però che le avvertenze proposte dal governo irlandese non tengono minimamente in considerazione la differenza tra abuso e consumo, elemento presente anche nel Piano di Lotta europea contro il cancro”.
“Non ci sottraiamo certo al confronto sulla tutela della salute e sul consumo moderato, che da sempre promuoviamo in Italia e in Europa” ha ribadito il presidente Fivi, ricordando che “abbiamo preso parte al programma ‘Wine in moderation’, proprio perché crediamo nell’importanza di una comunità coesa su questo fronte”. “Ma è necessario che i legislatori europei e nazionali capiscano che la strada del proibizionismo è un vicolo cieco, e che è necessario distinguere il vino dalle bevande alcoliche in generale e dagli spirits” ha evidenziato, concludendo “il tema dei consumi alimentari andrebbe affrontato in modo complesso, partendo dai tanti determinanti della salute e abbandonando le crociate, che uccideranno il vino ma non porteranno certamente un aumento dei livelli di benessere della popolazione”.