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Vino, esce in libreria “Manuale di autodifesa per astemi” di Peretti

AttualitàVino, esce in libreria "Manuale di autodifesa per astemi" di Peretti

L’esperto di vini sfata luoghi comuni e vessazioni su chi non beve
Milano, 10 nov. (askanews) – Dopo il successo del libro “Esercizi spirituali per bevitori di vino”, che gli è valso il riconoscimento di autore dell’anno da parte del premio internazionale “Wine Travel Awards” e il conferimento del premio Michele D’Innella dalla guida “Vinibuoni d’Italia” e dal Touring Club Italiano, Angelo Peretti torna a occuparsi di vino da una prospettiva radicalmente diversa: quella degli astemi. È infatti in libreria dal 4 novembre il suo “Manuale di autodifesa per astemi” che, con la copertina disegnata da Elisa Costa per lo studio Labeldesign, inaugura la nuova collana Pamphlet di Edizioni Ampelos.
In Italia, chi non beve vino o altri alcolici, pur rappresentando il 45% della popolazione, viene additato come un’anomalia. Di conseguenza, è fatto oggetto di svariati pregiudizi e di piccole o grandi vessazioni, spesso apparentemente veniali, ma non per questo meno fastidiose: dal “non sai cosa ti perdi”, alla pretesa ingiustificata che si debba brindare solo con qualcosa di alcolico, passando dalla presunzione di gravidanza per le donne che non bevono, fino alla spogliazione dei calici di cristallo dal posto a tavola.
Giocando le carte dell’ironia, della leggerezza di scrittura e di una militanza giornalistica più che trentennale nel settore del vino, nelle ottanta pagine del suo pamphlet, Peretti sfata gli assurdi e incancreniti luoghi comuni sulla cui base i bevitori di alcolici assillano, più o meno involontariamente, gli astemi. I ventuno capitoli del volumetto prendono le mosse di volta in volta da aneddoti, da ricerche scientifiche, da canzoni, da testi classici o da scritti di narratori moderni. Ne nasce un “Manuale di autodifesa per astemi” che mira da un lato a sostenere le ragioni dei non bevitori e dall’altro ad aiutare i bevitori di vino e i gestori di locali pubblici a prestare maggiori attenzioni ai diritti e alle aspettative dei commensali astemi, nell’intento di migliorare le reciproche relazioni personali, la qualità del servizio e il piacere di una serata conviviale.

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