ROMA – “Ritengo che il patriarcato esista, però dobbiamo partire da un concetto importante: grazie alle lotte delle donne, che sono partite dal 1946, grazie alla riforma del diritto di famiglia e grazie all’introduzione del Codice rosso, siamo riuscite a destrutturare il patriarcato. Ma il patriarcato oggi esiste in molti aspetti”. Ha risposto così l’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, interpellata dalla Dire in merito alle parole del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, secondo cui il patriarcato in Italia è “finito con la riforma del diritto di famiglia nel 1975”, a margine dell’evento oggi a Roma dal titolo ‘Il rispetto tiene banco. Studenti protagonisti contro la violenza maschile sulle donne’, organizzato dal Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, congiuntamente alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, in occasione della Giornata Italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ricorre oggi.
L’evento è in corso presso il Teatro Rossini. “Io parlo sempre di stereotipi vecchi che si aggiungono a stereotipi nuovi- ha proseguito l’onorevole Semenzato- Pensiamo solo al reato del revenge porn, che oggi è una forma di patriarcato attualizzato. Quindi sì, il patriarcato ha ancora delle radici, ma per fortuna le lotte femminili lo hanno destrutturato e oggi siamo qui, più forti che mai, a combattere per la tutela delle donne”.
“LA NAZIONALITÀ NON È L’UNICO TEMA, MA SULLE DONNE STRANIERE C’È UN GRANDE SOMMERSO”
Ma c’è un rapporto diretto, come sostiene sempre Valditara, tra l’incremento di fenomeni di violenza contro le donne e l’immigrazione? “Il tema della nazionalità riguarda anche la violenza di genere, ma non può essere l’unico tema- ha risposto Semenzato alla Dire- Lo sappiamo: i dati ci dicono che ad oggi i femminicidi riguardano per la maggior parte dei casi uomini italiani. Però, secondo va fatta una riflessione profonda: sono in aumento i reati culturalmente e religiosamente orientati. Il grande tema, purtroppo, è che non abbiamo ancora i dati reali sulle donne straniere, c’è un sommerso grandissimo, non arrivano alla denuncia e non arrivano ai centri anti-violenza”. Su questo, ha sottolineato quindi la presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, si deve “necessariamente intervenire, perché il reato culturalmente orientato è un reato forte che si sta sedimentando sempre di più in Italia. Mentre nelle nostre generazioni riusciamo ad intervenire anche con processi culturali, è ovvio che venendo da culture dove la donna è completamente annientata e costretta ad un sistema familiare dove non conta niente, l’intervento culturale è molto più difficile”. Insomma, il tema della cultura e del rispetto “anche legato agli immigrati, è un tema per affrontare la violenza di genere nella sua trasversalità. Non può essere l’unico tema”, ha concluso Semenzato.
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