TORINO – Scuote la testa il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, quando i cronisti lo interpellano sulle variegate posizioni del Governo sulla decisione della Corte penale internazionale sul premier israeliano Benjamin Netanyahu, in particolare quando gli ricordano la posizione del ministro della Difesa Guido Crosetto, che riterrebbe giusto arrestare Netanyahu se mettesse piede in Italia: “Io conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”, risponde ai cronisti a margine dell’assemblea Anci.
“Adesso, i criminali di guerra sono altri”, continua Salvini, “non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e coi bunker sotto le case da decenni, adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in medio oriente mi sembra irrispettoso”, prosegue il vicepremier, “pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà e i valori dell’Occidente. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranza in alcune istituzioni internazionali”.
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