di Vincenzo Giardina e Mario Piccirillo
ROMA – E’ durata una notte, qualche ora appena, la legge marziale in Corea del Sud. Il presidente Yoon Suk Yeol, cogliendo di sorpresa tutti (compreso il suo stesso partito) ha proclamato in tv la legge marziale, consegnando di fatto poteri straordinari all’esercito, proibendo tutte le attività politiche e dando in mano al governo il controllo della stampa. L’accesso al complesso dell’Assemblea nazionale a Seul è stato bloccato dalla polizia.
Intorno alle 23.30 ora locale gli agenti erano schierati ai cancelli della sede istituzionale e consentivano l’ingresso solo ai parlamentari, al personale parlamentare e ai giornalisti accreditati, previa verifica dell’identità. Video diffusi sui social mostrano dimostranti che fronteggiano e affrontano gli agenti, spesso filmando con i loro telefoni cellulari.
⚡️South Korean special forces clash with protesters near the parliament building in Seoul. pic.twitter.com/QqQl3VYaBc
— War Monitor (@WarMonitors) December 3, 2024
Tre ore dopo il parlamento, controllato dalle opposizioni che lo stesso Yoon accusa di essere filo-Corea del Nord e di complottare contro la Costituzione, ha votato e approvato all’unanimità la sospensione della legge. Nel frattempo fuori all’edificio dell’Assemblea Nazionale una folla di cittadini s’è riunita per contestare la decisione del presidente.
Dopo circa un’ora di impasse, prima i militari hanno reso noto che non avrebbero bloccato l’applicazione del provvedimento di emergenza in attesa della revoca ufficiale da parte di Yoon. Poi lo stesso presidente ha infine annunciato che avrebbe posto fine alla legge marziale non appena convocato il suo gabinetto di governo. Ha anche confermato che le truppe si sono ritirate dall’Assemblea nazionale.
“Ieri sera alle 23 – ha dichiarato il presidente in un discorso – ho proclamato la legge marziale d’emergenza come atto di determinazione nazionale contro le forze antistatali che stanno cercando di paralizzare le funzioni essenziali dello Stato e di sconvolgere l’ordine costituzionale della nostra democrazia liberale. Tuttavia, poco fa, l’Assemblea nazionale ha chiesto che la legge marziale venisse revocata, quindi ho ritirato le forze militari che erano state dispiegate per attuare la legge marziale. Revocherò la legge marziale non appena avremo il quorum nel governo. È mattina presto, quindi non abbiamo ancora il quorum. Ma invito l’Assemblea nazionale a porre immediatamente fine al comportamento scandaloso che sta paralizzando il funzionamento del Paese con impeachment, manipolazioni legislative e manipolazioni di bilancio”.
🇰🇷 Güney Kore Devlet Başkanı sıkıyönetim ilan etti.
🇰🇷Güney Kore'de sıkıyönetim komutanı parlamento ve siyasi partilerin askıya alındığını duyurdu.
Ayrıca tüm medya üzerinde kontrol getirileceğini duyurdu
🇰🇷Güney Kore Devlet Başkanı Yoon Seok-yeol:
“Devlet karşıtı güçleri… pic.twitter.com/Z7Tbme9cW2
— Porsa (KaoS) (@Slck100) December 3, 2024
Secondo quanto riferito dall’Agence France-Presse, pochi istanti dopo che il presidente ha annunciato che avrebbe revocato la legge marziale, le persone fuori dall’Assemblea nazionale hanno festeggiato.
La decisione del presidente, eletto nel 2022 con un margine di vantaggio di appena lo 0,7 per cento di consensi, era stata motivata da attività “contro lo Stato” che sarebbero condotte da forze di opposizione. “La legge marziale mira a sradicare le forze pro-Corea del nord e a proteggere l’ordine costituzionale di libertà” ha sostenuto Yoon.
Il capo del Partito democratico, Lee Jae-myung, ha definito la scelta del presidente “incostituzionale” e ha sostenuto che va “contro il popolo”.
La Costituzione della Corea del sud prevede che la legge marziale vada revocata quando richiesto dalla maggioranza dei parlamentari. Dei 300 deputati aventi diritto, al momento del voto ne erano presenti 190. Tutti e 190 si sono espressi in favore della revoca della legge marziale.
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