FIRENZE – Lotta alle key box. L’operazione annunciata dal Comune di Firenze nei giorni del G7 del turismo (e dopo il blitz degli attivisti di Salviamo Firenze con le X adesive sulle microcassette di sicurezza) entra nel vivo, con lo stop e la rimozione che potrebbe azionarsi già all’inizio del prossimo anno. Via uno dei simboli degli affitti brevi dal centro, grazie al regolamento Unesco. E, dopo la circolare del Viminale licenziata capo della Polizia, Vittorio Pisani, via da tutta la città. L’orizzonte- non troppo lontano- a cui guarda la sindaca Sara Funaro è questo, come racconta al termine del Cosp in prefettura.
La logica del doppio binario, spiega la prima cittadina, non cambia. In questo senso Palazzo Vecchio da una parte continua a lavorare alle modifiche del regolamento Unesco così da stoppare, sul fronte decoro, le key box in centro. Dall’altra, però, la stretta al check-in da remoto imposta dal ministero dell’Interno, dà l’appiglio per impostare la partita sul versante della sicurezza. “La circolare sicuramente aiuta ad andare avanti in questa direzione”, evidenzia. Come? “Stiamo valutando gli strumenti che potremmo utilizzare” e l’ipotesi più convincente (anche se tutta da costruire “e da approfondire”) potrebbe essere “la modifica al regolamento di polizia urbana”.
La circolare, prosegue Funaro, “prevede la valutazione degli strumenti e il confronto con le categorie, in particolar modo con la Camera di commercio. Passaggi che faremo per poi riaggiornarci con la prefetta la prossima settimana, dopo aver fatto le verifiche amministrative sulle possibilità di modifica al regolamento di polizia urbana”. A quel punto, una volta cambiato il regolamento (passando per la giunta e il Consiglio) il Comune potrà cominciare a rimuovere le key box. Anche perché, avverte, “è abbastanza semplice controllare le scatolette poste sulle pareti e sui portoni dei palazzi. Inoltre abbiamo un sistema che stiamo rafforzando, il digital twin, grazie al quale riusciremo a fare verifiche più mirate”.Sul punto interviene anche la prefetta Francesca Ferrandino. “La circolare ci chiede di affermare un principio che esiste da tempo”. L’identificazione” del turista “deve avvenire ‘de visu’, direttamente. Non si può affidare agli strumenti che ci offre la tecnologia moderna. Ne stiamo parlando da un po’ di tempo con la sindaca, definendo una serie di azioni per garantire ulteriormente il rispetto della norma. E in questo c’è una perfetta sintonia”. La prefetta, quindi, annuncia l’avvio di “una scrematura e una mappatura di quelle che possono essere le situazioni critiche. Cerchiamo di capire, perché non è che tutte le strutture ricettive sono fuori norma”.
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