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VIDEO | Caso Mangione, show della giornalista americana: “Gioia per l’assassinio di Thompson”

MondoVIDEO | Caso Mangione, show della giornalista americana: “Gioia per l’assassinio di Thompson”

di Sara Calabria

NEW YORK – “Sympathy for the devil”, cantavano i Rolling Stones, in una canzone che ha fatto la storia della musica pop. E se non è proprio “simpatia”, è senz’altro un sentimento di compassione, un groviglio di comprensione misto a dolore quello che in queste ore si leva dal cuore profondo dell’America. Che assiste turbata agli sviluppi successivi all’arresto di Luigi Nicholas Mangione, talentuoso 26enne laureatosi ad un Ivy League College, avido lettore di libri e arrestato per l’omicidio di Brian Thompson, ceo di UnitedHealthcare.

E mentre sui social c’è chi si chiede “quale speciale assicurazione sanitaria debba avere il dipendente del McDonald’s per aver fatto la spia” (sembra infatti che sia stato un dipendente della nota catena di fast food a chiamare il 911 quando Mangione si trovava nel locale, ad Altoona, in Pennsylvania), il New York Post riporta una notizia che getta il sasso nello stagno. Il quotidiano riferisce che la giornalista e scrittrice Taylor Lorenz, nel corso di una apparizione nello show “Piers Morgan Uncensored”, riguardo all’omicidio di Thompson ha affermato: “Credo nella sacralità della vita” ma “quello che ho provato – insieme a molti altri americani – è stata gioia, sfortunatamente”. “Gioia?!” le chiede il conduttore, visibilmente scosso. Lorenz si corregge: “Forse non gioia, ma certamente nessuna empatia”.

Parole dure. “E così è per le decine di migliaia di americani che sono morti. Americani innocenti, che sono morti perché avidi dirigenti delle assicurazioni sanitarie continuano con una politica che nega le cure alle persone più vulnerabili. E io stessa – ha continuato la giornalista – faccio parte dei molti milioni di americani che hanno visto i propri cari soffrire, e in alcuni casi morire, a causa della mancanza di assistenza sanitaria”. Il botta e risposta continua, su questa falsariga. Su X la giornalista, citando l’articolo del New York Post, ha precisato di non aver mai detto di provare gioia per l’omicidio e che, piuttosto, una singola parola è stata decontestualizzata, ma che era soddisfatta perché “i ricchi rappresentanti delle elite come Piers e altri multi-milionari leader politici e dei media sono costretti a fare i conti con la barbarie del nostro sistema sanitario”.

E ancora: “Il ceo era un assassino e non provo tristezza per la sua morte. Ma i media preferiscono travisare le mie parole molto chiare e fomentare indignazione piuttosto che considerare il fatto che molti di noi sono felici che questi esperti milionari siano costretti a confrontarsi con la sofferenza degli americani”. Intanto la Cnn riferisce che Thomas Dickey, avvocato di Mangione, ha dichiarato che il suo staff ha ricevuto e-mail da persone che si sono già offerte di aiutare a pagare le spese legali dell’imputato, mentre sui social vengono rese pubbliche lettere con cui alcune compagnie assicurative hanno negato i farmaci anti-nausea a un bambino in chemioterapia o rifiutato una sedia a rotelle particolare richiesta dai genitori di un ragazzino affetto da paralisi cerebrale.
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