giovedì, 12 Dicembre , 24

Fs vara Piano strategico da 100 mld e apre a investitori rete Av

Donnarumma: "vogliamo imprimere una netta discontinuità"...

Solidarietà, Natale con la Fise: seconda tappa ad Ancona

L'iniziativa a sostegno dei reparti pediatrici...

VIDEO | Bimbo di due anni rischia di soffocare, il racconto dei Carabinieri: “Così lo abbiamo salvato”

MondoVIDEO | Bimbo di due anni rischia di soffocare, il racconto dei Carabinieri: “Così lo abbiamo salvato”

NAPOLI – Un papà disperato e un bimbo, di appena due anni, che stava diventando viola e non riusciva più a respirare. È quanto si sono trovati sotto gli occhi ieri pomeriggio, due marescialli dei carabinieri a Ercolano, in provincia di Napoli, che stavano smontando dal servizio: non si sono fatti prendere dal panico e sono intervenuti, prendendo in mano la situazione e riuscendo alla fine a salvare il bimbo: lo hanno infatti portato, di corsa con l’auto privata di uno di loro, all’ospedale e affidato alle cure dei medici. Prima di partire di corsa verso l’ospedale, però, hanno tentato di effettuare sul piccolo la manovra di Heimlich, quella che permette di interrompere un soffocamento causato da qualcosa di ingerito per errore o andato di traverso. Ma non funzionava e l’ambulanza, pur chiamata, non stava arrivando. Così è partita la corsa “forsennata” in auto con il bimbo (e il padre) a bordo. A raccontarlo sono i due marescialli intervenuti, un uomo e una donna, che ora che c’è stato il lieto fine possono parlarne con il sorriso.

“Era pomeriggio, avevo appena terminato il turno e uscendo dalla caserma ho visto questo gruppo di persone molto agitate”, racconta il maresciallo donna. In mezzo, c’era il bimbo rosso in volto che sembrava non riuscisse a respirare. La ragazza cerca di capire la situazione e poi corre a chiamare aiuto in caserma. E arriva anche il collega maresciallo: “Sono corso verso questo gruppo di persone, c’era questo bimbo piccolissimo, biondo, ho praticato le manovre per la disostruzione delle vie aeree e alla fine il bimbo ha rigurgitato un po’ di liquido. Ma era necessario portarlo in ospedale. Avevamo a disposizione solo l’auto privata della collega e così siamo corsi insieme al papà, in maniera forsennata. Il tragitto ci è sembrato lunghissimo anche se è durato pochi minuti, io ero praticamente fuori dall’auto, mentre la collega pensava a guidare, per chiedere alle auto di lasciarci passare”.

Appena arrivati all’ospedale di Torre del Greco, raccontano ancora i militari, “abbiamo consegnato il bambino ai sanitari, che hanno praticato le manovre di disostruzione. Finalmente dopo qualche minuto abbiamo sentito il pianto del bambino, segno che era salvo, è stato bellissimo”. E la collega aggiunge: “Non c’è stata gioia più grande, il pianto del bambino è stata la cosa più bella che avessimo sentito durante la giornata”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari