“Per governo è priorità”. Tempi strettissimi in commissione Camera
Roma, 29 ott. (askanews) – La riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati e del Csm è una priorità del governo Meloni che intende approvarla definitivamente entro la legislatura: quindi l’obiettivo della maggioranza deve essere quello di andare avanti con l’esame del ddl in prima lettura in commissione Affari Costituzionali alla Camera per arrivare all’ok dell’aula a dicembre. È il ragionamento fatto dal ministro per la Giustizia Carlo Nordio, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, nel corso di una riunione a via Arenula con i presidenti delle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato, Nazario Pagano (Fi) e Alberto Balboni (Fdi), i presidenti delle commissioni Giustizia, Giulia Bongiorno (Lega) e Ciro Maschio (Fdi), e i capigruppo dei partiti di maggioranza nelle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato (anche se per la Lega era presente soltanto la deputata Simona Bordonali, relatrice insieme a Pagano e Francesco Michelotti di Fdi).
La mission affidata dal governo alla maggioranza è tutt’altro che facile, il calendario dei lavori parlamentari da qui a fine anno è già fittissimo: entro Natale ci sono sette decreti da convertire ed entro il 31 dicembre va incassato l’ok alla legge di Bilancio e al ddl concorrenza. Domani si riunirà la conferenza dei capigruppo della Camera che con ogni probabilità calendarizzerà per novembre il ddl sulla separazione delle carriere di giudici e pm. Quindi toccherà al presidente della commissione Pagano trovare lo spazio per farlo procedere in tempo per l’esame dell’Assemblea che più realisticamente avverrà a dicembre. La commissione infatti è anche impegnata nell’esame del decreto flussi e della proposta di legge Foti – anche questa considerata prioritaria – di riforma della giustizia contabile e delle funzioni di controllo della Corte dei Conti.
Il testo della riforma della giustizia, ha spiegato Nordio, non è blindato ma saranno consentite solo modifiche condivise da tutta la coalizione di governo: per ora gli emendamenti presentati in Commissione sono circa 250, quasi tutti dell’opposizione. La Lega con Igor Iezzi ha presentato tre proposte di modifica che intendono affermare il principio che la legge italiana prevalga su quella europea e che i giudici non possano disapplicarla, ma solo rivolgersi alla Corte costituzionale. Proposte nate dalla mancata convalida del trattenimento dei migranti in Albania decisa dal tribunale di Roma sulla scorta della sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue. Emendamenti tuttavia che lo stesso Iezzi ha ammesso essere a rischio inammissibilità. Le inammissibilità molto probabilmente saranno dichiarate la prossima settimana.
La riunione di stamattina sulla separazione delle carriere è stata preceduta da un altro incontro con gli esponenti di maggioranza delle commissioni Giustizia sul tema delle intercettazioni.