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Vaccini anti covid efficaci anche su pazienti affetti da MICI

AttualitàVaccini anti covid efficaci anche su pazienti affetti da MICI

Alta risposta anticorpale e maggiore protezione grazie ai biologici

Roma, 1 dic. (askanews) – I vaccini anti Sars-Cov-2 sono efficaci sia per la popolazione sana sia per le persone affette dalle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). A dirlo è lo studio multicentrico, dal titolo ESCAPE, promosso e condotto dall’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (IG-IBD), presentato oggi durante il XIII Congresso nazionale della Società scientifica, in programma a Riccione fino al 3 dicembre 2022.

Il lavoro ha coinvolto 25 centri e valutato la risposta ai vaccini in 1076 pazienti con MICI e in un gruppo di controllo, composto da 1126 persone sane. I risultati, contenuti in un articolo pubblicato sulla rivista Digestive and liver disease, dimostrano che la riposta anticorpale nei pazienti è stata alta, anche se significativamente più bassa rispetto ai sani.

“Nei pazienti con MICI, il tasso di risposta di sieropositività è risultato del 92,1% mentre nei sani è stato pari al 97%. C’è quindi una differenza nei tassi di sieroconversione dopo il vaccino fra chi ha la malattia e chi invece è sano”, spiega dottor Ambrogio Orlando, responsabile della IBD Unit della Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia-Cervello” di Palermo.

Lo studio si è spinto anche nell’osservazione del tasso di sieroconversione nei pazienti con MICI sottoposti a terapia immunosoppressiva, scoprendo come non ci sia alcuna differenza con i pazienti con MICI che non praticano tale terapia. “Ci siamo accorti – commenta Orlando – che la riduzione della sieroconversione era indipendente dai trattamenti immunosoppressivi e quindi era legata intrinsecamente alla malattia infiammatoria intestinale invece che al trattamento. Solo nella valutazione dei vari sottogruppi di trattamento è emersa una lieve riduzione del tasso fra coloro che erano trattati con farmaci biologici anti-TNF Alfa. Questi ultimi essendo potenti immunosoppressori, potrebbero aver condizionato il sistema immunitario nella produzione di anticorpi rispetto a chi non li assumeva”.

Sempre in base ai risultati emersi dallo studio, i ricercatori hanno potuto identificare i fattori che favoriscono la ricomparsa dell’infezione da SARS-CoV-2 fra i pazienti con MICI, dopo la seconda dose di somministrazione del vaccino. Oltre alla mancanza di sieroconversione, cioè alla produzione di anticorpi, gli altri fattori sono risultati l’età giovanile, da correlare al fatto che i ragazzi si muovono di più e hanno maggiori occasioni di incontro, e l’essere ex fumatori.

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