Il Napoli, nella serata di ieri, ha vissuto la più cocente delusione della stagione, uscendo sconfitto dalla doppia sfida contro il Milan, nei quarti di finale della Champions League. Il rammarico, per squadra e tifosi è enorme, i partenopei, dominatori in campionato, non sono stati capaci di ribaltare l’1-0 andato in scena a San Siro. La partita era cominciata nel migliore dei modi, con un Maradona infuocato pronto a spingere i propri beniamini che, in campo, hanno azzannato con vigore i Diavoli. Eppure, una sbavatura difensiva ha concesso al 22’ un rigore per i meneghini. Nonostante Giroud sia stato neutralizzato da un impeccabile Meret, il Napoli, pur dominando il gioco (e perdendo per infortunio Rui e Politano, il migliore fino a quel momento), si è intimorito ed ha abbassato la sua pericolosità. Sul finire della prima frazione, l’ennesima giocata di un Leao, in uno stato di forma francamente mai visto prima, concede al 9 del Milan un facile riscatto. 1-0. Il secondo tempo è uno stillicidio dove il predominio territoriale azzurro non ci concretizza in occasioni da gol. La pietra tombale, e psicodrammatica, sulle speranze di qualificazione degli azzurri è l’errore parato da Maignan a Kvaratskhelia. Inutile il gol del pareggio di Osimhen al 93’.
Il bilancio dell’avventura partenopea in Europa, quest’anno, è esaltante. Il Napoli ha raggiunto i quarti di finale per la prima volta, scrivendo una meravigliosa pagina della propria storia e offrendo ai supporters azzurri partite leggendarie, Liverpool e Ajax su tutte. L’eliminazione ingiusta degli uomini di Spalletti non deve minare il ben lavoro svolto, a dispetto degli ovvi ed enormi rimpianti. Il Milan è stato astuto e furbo, maturo, il Napoli, invece, ingenuo e sfortunato. È giusto precisare che i partenopei, eliminati per propri demeriti, sono stati penalizzati da un arbitraggio, specialmente nella partita d’andata, quantomeno rivedibile; l’espulsione di Anguissa e l’ammonizione di Kim gridano ancora vendetta. Il ritorno non è stato da meno, scotta ancora il solare rigore non dato per un netto fallo di Leao su Lozano al minuto 37, sul risultato di 0-0.
Mettendo da parte i rimorsi e le notti insonni, il Napoli deve ripartire dal campionato cannibalizzato fino ad adesso, ritrovando la condizione fisica e psicologica dei tempi migliori. L’anno dei partenopei è leggendario, così come il dominio in terra italiana, ma l’opera va conclusa, il prima possibile.
Ciro Cuccurullo