ROMA – La fedeltà (al ‘Capo’ prima che alla causa) più delle competenze, essere sostenitore di posizioni radicali su temi chiave per la guida di un Paese come politica estera, economia, immigrazione, diritti civili e sociali. E poco importa se la biografia include storie controverse sfociate, magari, anche in inchieste della magistratura.
Ecco che, in queste ore, mentre prende forma la sua squadra di Governo, emerge l’identikit del ministro perfetto per Donald Trump. A conferma della tesi, la scelta di Pete Hegseth come Segretario della Difesa e Matt Gaetz come Procuratore Generale. Nomi che oltreoceano animano dibattiti riguardo alla loro idoneità e alle possibili implicazioni per le istituzioni che dovrebbero guidare.
Pete Hegseth: da conduttore televisivo a Segretario della Difesa
Pete Hegseth, noto conduttore di Fox News e veterano della Guardia Nazionale dell’Esercito, è stato scelto da Trump per guidare il Pentagono. Nonostante la sua esperienza militare, Hegseth non ha mai ricoperto ruoli di alto livello in ambito di politica della difesa o gestione di grandi organizzazioni. La sua nomina ha sorpreso molti all’interno del Dipartimento della Difesa, sollevando dubbi sulla sua capacità di gestire un budget di circa 800 miliardi di dollari e affrontare le complesse sfide globali attuali.
Inoltre, Hegseth è noto per le sue posizioni controverse, tra cui la critica ai programmi di diversità nelle forze armate e la proposta di rimuovere alti ufficiali militari. Queste opinioni hanno alimentato ulteriori preoccupazioni riguardo al suo potenziale impatto sulla stabilità della difesa degli Stati Uniti e sulle relazioni civili-militari.
Matt Gaetz: una nomina controversa alla Giustizia
La scelta di Matt Gaetz, ex deputato della Florida e stretto alleato di Trump, come Procuratore Generale ha scatenato reazioni ancora più forti. Gaetz è una figura polarizzante, con una storia di scandali, tra cui un’indagine per traffico sessuale, sebbene lui neghi ogni illecito. Argomenti, tra l’altro, certamente non sconosciuti al vincitore delle elezioni americane.
Nel 2021, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine per determinare se Gaetz avesse avuto una relazione sessuale con una minorenne di 17 anni e se avesse violato le leggi federali sul traffico sessuale. L’indagine mirava a stabilire se Gaetz avesse pagato la giovane per viaggiare con lui oltre i confini statali, il che avrebbe costituito un reato federale.
Nel febbraio 2023, il Dipartimento di Giustizia ha concluso l’indagine senza presentare accuse formali contro Gaetz, citando dubbi sulla credibilità dei testimoni chiave.
La sua mancanza di esperienza come procuratore e il suo fervente sostegno a Trump sollevano dubbi sulla sua capacità di mantenere l’indipendenza necessaria per guidare il Dipartimento di Giustizia.
La nomina di Gaetz è vista da molti come un atto di “vendetta” contro il Dipartimento di Giustizia, che ha indagato su Trump in passato. Questa mossa potrebbe rappresentare un test precoce per la lealtà repubblicana al Senato, dove la sua conferma è incerta a causa dell’opposizione di alcuni membri moderati del partito.
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