ROMA – Donald Trump ha piazzato un’altra tessera del suo puzzle. Ha scelto Kari Lake per guidare Voice of America, l’agenzia di stampa finanziata a livello federale che informa centinaia di milioni di persone in tutto il mondo in modo “imparziale”.
Lake è una ex conduttrice di telegiornali locali diventata famosa per essere una “negazionista elettorale” che definiva i giornalisti “mostri”. Aveva promesso di essere il “peggior incubo” dei giornalisti se fosse stata eletta… Ora guiderà un’organizzazione con un budget di quasi 300 milioni di dollari e più di 2.000 dipendenti, che trasmette in quasi 50 lingue a un pubblico settimanale di oltre 326 milioni di persone. Fu fondata nel 1942 con la missione di contrastare la propaganda e la disinformazione provenienti da paesi autoritari come Cina, Russia e Iran.
Trump ha presentato la scelta scrivendo che Lake “garantirà che i valori americani di libertà e giustizia siano trasmessi in tutto il mondo in modo EQUO e ACCURATO, a differenza delle bugie diffuse dai fake media”.
Durante il suo primo mandato Trump aveva più volte attaccato Voice of America per le sue scelte editoriali, e nel 2020 nominò Michael Pack, sodale di Stephen Bannon, a capo dell’Agenzia statunitense per i media globali, che supervisiona Voice of America e altri organi di informazione finanziati a livello federale. Pack è stato poi condannato per aver violato i diritti del Primo Emendamento dei giornalisti dell’emittente, abusando del proprio potere ed emarginando i dirigenti che riteneva non supportassero a sufficienza Trump.
Ad aprile Biden aveva nominato direttore di Michael Abramowitz, un premio Pulitzer del Washington Post (all’epoca presidente di Freedom House, un’organizzazione non-profit e pro-democrazia), come direttore di Voice of America.
Da quando ha lasciato la sua carriera di giornalista per darsi alla politica, Lake ha spesso diffuso teorie cospirazioniste e fake news, scrive il New York Times. Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it