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Trump avanti in Indiana e Kentucky ma è smentito sui presunti brogli in Pennsylvania, Harris: “Chi è in coda ai seggi, resti in coda”

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Di Nicola Perrone, Vincenzo Giardina, Alessandra Fabbretti e Piero Bonito Oliva

ROMA –  Arrivano i primi dati parziali del voto in Indiana e Kentucky che vedono Donald Trump in vantaggio.

Due Stati che già nelle passate elezioni del 2020 Trump si aggiudicò, portando a casa gli 11 grandi elettori dell’Indiana col 57% contro il 41% preso dal candidato democratico, e gli 8 grandi elettori del Kentucky col 62,1% contro il 36,2% del candidato democratico. 

TRUMP EVOCA BROGLI DI MASSA IN PENNSYLVANIA, MA È SMENTITO

“Si parla un sacco di brogli di massa a Philadelphia, stanno arrivando le forze dell’ordine”: Così Donald Trump sul suo network Truth Social, con una versione dei fatti non confermata però dai responsabili della polizia e dai magistrati locali. Il district attorney della città, Larry Krasner, ha riferito: “Non c’è alcuna base fattuale per le forze dell’ordine per sostenere questa tesi folle”. Le dichiarazioni del magistrato sono state rilanciate anche sul suo profilo X.

DEMOCRATICI RILANCIANO IL NUMERO VERDE DI ASSISTENZA AL VOTO

“Se siete in coda prima della chiusura dei seggi, restate in coda. È un vostro diritto far sentire la vostra voce. Se avete problemi a esprimere il voto, chiamate la nostra hotline di assistenza agli elettori: 833-336-8683″.

Lo scrive sui propri canali social la candidata democratica Kamala Harris.

Sono 161 milioni e 420mila i cittadini statunitensi che si sono registrati per votare alle elezioni, presidenziali e che prevedono anche il rinnovo dei membri del Congresso e la nomina di vari governatori federali.

NON SI VOTA SOLO PER IL PRESIDENTE

Oltre al nuovo inquilino della Casa Bianca, gli elettori americani sono chiamati a scegliere i nuovi rappresentanti della Camera (elezioni ogni due anni) e un terzo di quelli del Senato (mandato di 6 anni). In palio ci sono inoltre 11 poltrone da governatore, migliaia di cariche statali e locali, e quasi 150 referendum: i cittadini saranno chiamati a esprimersi sull’aborto in 10 Stati, in particolare in quelli in bilico
di Arizona e Nevada, in 4 sulla legalizzazione della marijuana e in Arizona per approvare misure più stringenti sull’immigrazione.

HARRIS SUI SOCIAL: GRAZIE GEN Z, LA VOSTRA VOCE CONTA

Questa è la mia prima elezione presidenziale”; “Sono uno Gen Z dalla Georgia e voto per la prima volta”; “Sono per la prima volta una elettrice”; “Che emozione votare per lei”: iniziano così alcuni video messaggi indirizzati a Kamala Harris da elettori statunitensi della “generazione Zeta”, ossia giovani nati tra la fine degli anni Novanta ed entro il 2010: molti di loro quindi, dopo l’ultima elezione del 2020, hanno compiuto 18 anni e così alle urne hanno potuto dire la loro sul futuro inquilino della Casa Bianca.

Harris, vicepresidente uscente e candidata democratica che sfida l’ex presidente repubblicano Donald Trump, sfrutta sul suo profilo X i video messaggi di alcuni di loro che plaudono al programma elettorale: dal piano economico a cure mediche più accessibili per le donne, “c’è così tanto in gioco”, dice un ragazzo afroamericano. “Amo la Gen Z”, dice sorridente Harris, “grazie a tutti per aver votato. Conoscete il potere di far sentire la vostra voce attraverso il voto, e per coloro che non hanno ancora votato, credetemi, vi piacerà”. L’attuale vicepresidente ribadisce: “Questo è il vostro Paese e il vostro futuro e avete il diritto di contare, quindi andate a votare”. 

SONDAGGIO: CHI VOTA HARRIS PIÙ FIDUCIOSO SU REGOLARITÀ VOTO

I sostenitori di Kamala Harris sono più fiduciosi di quelli di Donald Trump sul fatto che le elezioni saranno regolari: lo rivela un sondaggio dell’emittente americana Cnn. Secondo la rilevazione, condotta all’uscita dai seggi, in nove casi su dieci chi ha detto di aver scelto la candidata democratica crede che tutto andrà per il meglio. Fiducioso nell’andamento regolare del voto e dello spoglio invece solo un elettore pro-Trump su due.

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