ROMA – “I bambini e le bambine di Vanuatu hanno bisogno di un sostegno immediato per garantire loro un riparo, cibo e assistenza sanitaria, nonché l’accesso all’istruzione, dopo i due terremoti che hanno causato danni ingenti nella capitale Port Vila”: è l’appello di Save the Children, in seguito alle due scosse – rispettivamente di magnitudo 7,4 e 5,5- che a distanza di meno di 24 ore hanno colpito il Paese, spingendo il governo a dichiarare lo stato di emergenza.
Sui social sono virali i video con le immagini che riprendono il momento delle violentissime scosse e la devastazione che ne è rimasta: la più distruttiva risale, a ieri, martedì 17 dicembre, all’ora italiana delle 2,47 di mattina. A questa sono seguite numerose scosse di assestamento, tutte di magnitudo inferiore, ma comunque di impatto, con magnitudo intorno a 5.0. La più forte, di 5,5 di magnitudo, alle 19.17 di ieri.
#URGENTE🔴| Así lucen algunos sitios en Vanuatu luego del terremoto de 7.3° que afectó al país de Oceanía. Las autoridades han confirmado el fallecimiento de nueve personas. De manera preliminar indicaron que se tratarían de 14 muertos. pic.twitter.com/8095fhi79p— Radio Son de Manta 89.7 FM (@radiosondemanta) December 18, 2024
IL PRIMO BILANCIO DELLA TRAGEDIA
I terremoti hanno portato all’interruzione delle linee di comunicazione: ciò, spiega Save the Children, rende difficile la comprensione della portata complessiva del disastro. Al momento il bilancio temporaneo è di almeno 14 persone decedute e centinaia di feriti e scomparsi, e i numeri sono destinati a salire. “I terremoti hanno danneggiato gli edifici di Port Vila, tra cui scuole e ospedali e attualmente sono in corso le operazioni di ricerca e salvataggio delle persone che potrebbero essere rimaste intrappolate sotto le macerie”, spiega l’associazione. Infanto “il governo di Vanuatu ha confermato la morte di alcune persone nelle aree colpite, dove secondo le prime stime, vivono fino a 80 mila persone e- sottolinea l’associazione- circa 23 mila sono in stato di necessità urgente, con rischi immediati per i bambini, che sono sempre i più vulnerabili in caso di calamità”.
L’IMPEGNO DI SAVE THE CHILDREN
Vanuatu inoltre è soggetto a frequenti terremoti di grandi dimensioni e ad altri disastri naturali: “il Paese si sta ancora riprendendo dai due cicloni tropicali di quarta categoria Judy e Kevin, che si sono abbattuti nel marzo 2023 e hanno colpito direttamente oltre l’80% della popolazione del Paese, che conta circa 320 mila persone”. In definitiva, “sebbene non si conosca ancora la portata complessiva, è chiaro che si è trattato di un grave disastro e che i bambini, che sono già i più vulnerabili in tempi di crisi, hanno bisogno di un sostegno immediato, che garantisca loro l’accesso a un riparo, a cibo e acqua e all’assistenza sanitaria”, ha dichiarato Kim Koch, Direttore regionale del Pacifico di Save the Children. Per questo motivo “è fondamentale concentrarsi sui bisogni immediati dei bambini e delle loro famiglie, ma occorre anche iniziare a programmare la ripresa nel lungo termine- conclude- Ricostruire le scuole, garantire l’accesso all’istruzione e fornire sostegno alla salute mentale dei bambini sono passi essenziali nel processo di recupero”. Infine: “Siamo impegnati- assicura Save the Children- a lavorare con il governo di Vanuatu e con i paesi donatori come l’Australia, per sostenere le comunità locali, assicurando che i diritti, la salute e la sicurezza dei bambini siano prioritari negli sforzi di risposta”.
Vanuatu è un piccolo Stato a sud del Pacifico, di poco più di 300 mila abitanti distribuiti in un arcipelago di 80 isole del Sud Pacifico, vicino alle Fiji. La capitale e città più popolosa è Port Vila (di circa 30 mila abitanti).
🇻🇺 #Vanuatu | #URGENTESe pueden ver cadáveres en la capital de Vanuatu después de que un gran terremoto (7,3) el martes derrumbara puentes, provocara deslizamientos de tierra y dañara severamente edificios. pic.twitter.com/A5Y1QFG88N— CadenaSé.com (@CadenaSeCom) December 18, 2024
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