“Noi siamo la seconda manifattura d’Europa”
Milano, 18 dic. (askanews) – “Far sì che le nostre ambasciate diventino il trampolino di lancio per la internazionalizzazione delle imprese è un obiettivo che ci siamo dati e insieme al mondo imprenditoriale, insieme a ICE, Simest e Sace faremo tutto il possibile perché il nostro sistema di imprese possa continuare a creare occupazione e benessere per l’Italia”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese a Milano, in Bocconi. “Ci sono tanti problemi da affrontare, siamo un continente industriale, noi siamo la seconda manifattura d’Europa. Siamo la quarta potenza commerciale mondiale e si fa commercio perché ci sono le imprese. Quindi da oggi cominciamo a lavorare seriamente per dare una politica industriale che veda l’export al centro di questa politica industriale, perché abbiamo tanti nuovi mercati da esplorare e ho conto di arrivare alla fine della legislatura a 700 miliardi di export. Siamo a 626, nonostante le difficoltà andiamo avanti”, ha aggiunto arrivando all’evento, in una serie di battute a latere con la stampa.
Successivamente, intervenendo alla conferenza ha sottolineato come “l’Italia ha bisogno di una politica industriale che si basi anche sull’export: 626 miliardi, il 40% del Pil, dobbiamo portarlo a 700 miliardi entro la fine della legislatura. Ho dato mandato di preparare una riforma del ministero degli Esteri, finalizzata alla crescita economica con la macchina ministeriale non si occupi solo di politica estera e cooperazione, ma sia protagonista di una nuova politica industriale anche al di là dei confini nazionali. Un rapporto forte tra diplomatici e imprenditori sugellato, non da una passerella, ma un momento di incontro diretto: in modo che ogni imprenditore veda il volto di ogni interlocutore in giro per il mondo per poter portare migliori risultati a favore della crescita dell’Italia. Sono arrivati 2.500 richieste di incontro”, ha detto Tajani.
Tajani ha anche dichiarato che non è un caso che ministero abbia scelto Milano come luogo di queste due riunioni, che si tengono oggi in Bocconi (con la presenza del ministro) e domani alla Borsa Italiana e in Triennale Milano. “Volutamente abbiamo fatto coincidere, Stati generali dei diplomatici italiani e la giornata dell’export. Abbiamo scelto Milano perché è la capitale economica del nostro Paese. Abbiamo scelto la Bocconi perché è un’università da cui escono tanti economisti italiani. E abbiamo scelto di far coincidere i due eventi: ritengo che l’Italia abbia bisogno, come l’Europa, di una nuova e forte politica industriale e il ministero degli esteri non può non essere protagonista di questa nuova stagione, che deve permettere alla seconda manifattura d’Europa e alla quarta potenza commerciale mondiale di esprimere il meglio di se stessa attraverso la valorizzazione di chi intraprende nel nostro Paese e perché possa intraprendere ancora di più al di fuori dei nostri confini, con un’internazionalizzazione che è l’esatto contrario della delocalizzazione e con una valorizzazione dei nostri prodotti”.