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	<title>scellerate &#8211; RadioNapoliCentro</title>
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		<title>Esplosione Calenzano, Procura: &#8220;Condotte scellerate dietro il disastro&#8221;</title>
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		<pubDate>Wed, 11 Dec 2024 10:08:03 +0000</pubDate>
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					<description><![CDATA[(Adnkronos) &#8211; Ci sono &#8220;condotte scellerate&#8221; dietro l&#8217;esplosione di Calenzano per la Procura di Prato. Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale [&#8230;]]]></description>
										<content:encoded><![CDATA[<p> (Adnkronos) &#8211; Ci sono &#8220;condotte scellerate&#8221; dietro l&#8217;esplosione di Calenzano per la Procura di Prato. Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi &#8220;commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro&#8221; sono, per ora, le contestazioni nell&#8217;ambito dell&#8217;indagine su quanto avvenuto nella mattinata di lunedì 9 dicembre nell&#8217;area di carico del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), che ha provocato 5 morti e 26 feriti (di cui 3 ancora in gravi condizioni) diretta dal procuratore Luca Tescaroli.  </p>
<p> </p>
<p>Secondo una prima ricostruzione sulle cause dell&#8217;esplosione, sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico, &#8220;in qualche modo dovuto alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste&#8221;. &#8220;Le conseguenze di tale scellerata condotta &#8211;  è l&#8217;ipotesi della Procura &#8211; non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco. La circostanza che fosse in atto una attività di manutenzione di una linea di benzina corrobora l&#8217;ipotesi che vi siano state condotte connesse all&#8217;evento di disastro&#8221;.  </p>
<p>Il procuratore Tescaroli, dopo aver effettuato due sopralluoghi nell&#8217;impianto Eni sequestrato e aver nominato i consulenti tecnici, ha disposto una serie di perquisizioni, nel pomeriggio di martedì 10 dicembre, per acquisire documentazione sulle attività in corso nel deposito di Calenzano al momento dell&#8217;incidente. Le perquisizioni sono avvenute negli uffici di Eni e della Sergen srl, la ditta di Grumento Nova (Potenza) per cui lavoravano due delle vittime &#8211; Giuseppe Cirelli e Gerardo Pepe, entrambi 45 anni &#8211; e alcuni feriti. I dipendenti della ditta al momento della tragedia erano impegnati nella manutenzione di una linea di benzina dismessa, proprio accanto al punto in cui è avvenuta l&#8217;esplosione.  </p>
<p> </p>
<p>Come si legge nel decreto di perquisizione, l&#8217;ipotesi principale è che qualcosa durante i lavori abbia provocato un grave problema tecnico &#8211; un testimone ferito ha raccontato agli investigatori dell&#8217;Arma dei carabinieri a cui sono affidate le indagini di aver visto del liquido fuoriuscire e dell&#8217;odore di carburante &#8211; e innescato la scintilla che ha provocato il disastro. Proprio per chiarire queste incertezze, la Procura  ha disposto l&#8217;acquisizione di tutti i documenti inerenti al deposito e alle attività dell&#8217;azienda, che saranno poi incrociati con le informazioni raccolte durante i sopralluoghi e con le testimonianze. Il fascicolo di indagine con i vari reati ipotizzati è ancora a carico di ignoti, ma in vista delle autopsie sulle salme delle cinque vittime potrebbero arrivare i primi nomi degli indagati.  </p>
<p>Riguardo la Sergen srl, la Procura riporta il racconto di un lavoratore rimasto ferito (sei in tutto quelli che operavano nell&#8217;area per conto della ditta lucana), il quale avrebbe riferito che l&#8217;impresa &#8220;stava eseguendo dei lavori di manutenzione all&#8217;interno del deposito nell&#8217;area destinata al carico del carburante, in particolare avrebbero dovuto rimuovere alcune valvole e tronchetti da 8 pollici (diametro 150) per mettere in sicurezza una linea benzina dismessa da anni&#8221;. </p>
<p>Il procuratore Tescaroli, affiancato dal sostituto procuratore Massimo Petrocchi, potrebbe acquisire la corrispondenza tra Vincenzo Martinelli, 51 anni, autotrasportatore della azienda Bt Trasporti, tra le vittime dell&#8217;esplosione, e la stessa azienda, in seguito a un procedimento disciplinare aperto per la mancata consegna di un carico. Dalla corrispondenza emergerebbe la preoccupazione di Martinelli per le condizioni di sicurezza dell&#8217;impianto: &#8220;continue anomalie riscontrate sulla base di carico&#8221;, scriveva alla sua ditta.  Nel frattempo è iniziato anche il lavoro dei consulenti nominati dalla Procura, tre tecnici cui è stato chiesto di chiarire le cause del crollo ed il Ris dei carabinieri ha svolto un sopralluogo.  </p>
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