Dopo proclamazione legge marziale poi ritirata
Roma, 13 dic. (askanews) – La polizia sudcoreana sta valutando la possibilità di emettere un mandato di arresto per il Presidente Yoon Suk-yeol e di perquisire la residenza presidenziale nell’ambito dell’indagine sulle accuse di insurrezione a suo carico per il fallito tentativo di imporre la legge marziale. Lo ha dichiarato oggi un funzionario all’agenzia di stampa Yonhap.
Il funzionario della squadra speciale d’indagine dell’Ufficio nazionale d’investigazione ha fatto queste affermazioni, dopo che Yoon è stato iscritto come sospettato nelle indagini condotte dalla polizia, dalla procura e dall’organismo anticorruzione in relazione alla sua improvvisa dichiarazione di legge marziale il 3 dicembre, poi revocata dopo un voto contrario dell’Assemblea nazionale.
Il funzionario ha aggiunto che si sta prendendo in considerazione anche l’eventualità di eseguire una perquisizione presso la residenza di Yoon, richiedere un mandato per acquisire i suoi tabulati telefonici o convocarlo per un interrogatorio.
Ieri funzionari di polizia hanno tentato di entrare nell’ufficio presidenziale per cercare materiale legato al decreto di legge marziale, ma il servizio di sicurezza si è rifiutato di collaborare, fornendo solo pochi documenti.
La squadra investigativa starebbe valutando se tentare un’altra perquisizione con lo stesso mandato o se sia necessario ottenerne uno nuovo.
Durante il suo discorso pubblico di giovedì, Yoon ha respinto le accuse di insurrezione contro di lui e ha difeso il decreto di legge marziale come un atto di governo, promettendo di combattere fino “all’ultimo momento”.
Sabato l’Assemblea nazionale dovrebbe votare un’altra mozione d’impeachment contro Yoon, dopo quella che non ha raggiunto il quorum la settimana scorsa.