Emergono ulteriori dettagli sul tentato colpo di mano di Yoon
Roma, 18 dic. (askanews) – Emergono gradualmente dettagli su ciò che ha preceduto la proclamazione della legge marziale in Corea del Sud il 3 dicembre, in un colpo di mano tentato dal presidente Yoon Suk-yeol, che ha dovuto far marcia indietro dopo sei ore. Secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Yonhap, che cita fonti interne alla polizia incaricata delle indagini sugli eventi che hanno scioccato Seoul, diversi membri ed ex membri dell’intelligence militare avrebbero discusso dei piani per l’azione di forza mentre mangiavano hamburger in un fast food due giorni prima della scioccante proclamazione della legge marziale da parte del capo dello stato.
Secondo l’Ufficio Nazionale d’Investigazione (NOI), il primo dicembre, presso una filiale della catena di fast food giapponese “Lotteria” giapponese-sudcoreanoi ad Ansan, a sud-ovest di Seiul, l’ex maggior generale dell’Esercito Noh Sang-won, già comandante del Comando dell’Intelligence della Difesa (DIC), avrebbe condiviso i piani con il maggior generale Moon Sang-ho, attuale comandante del DIC, e con altri due colonnelli dello stesso comando.
La polizia avrebbe acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, che mostrano i quattro uomini parlare mentre mangiano hamburger.
Noh e Moon sono indagati per il presunto coinvolgimento nel tentativo fallito di imporre la legge marziale da parte del presidente Yoon. Oggi Noh e Moon sono stati arrestati.
“E’ stato confermato che l’ex comandante Noh ha avuto discussioni relative alla legge marziale con l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun e con individui collegati al Comando dell’Intelligence,” ha dichiarato il NOI in un comunicato.
Uno dei due colonnelli avrebbe ammesso, durante un interrogatorio di polizia, che Noh selezionò personalmente gli ufficiali da inviare alla Commissione elettorale nazionale per sequestrare i server di rete come prove del presunto broglio elettorale da parte dell’opposizione, una tesi sostenuta dal presidente Yoon. Moon è accusato di aver eseguito gli ordini di Noh.
La polizia ritiene che Noh abbia avuto un ruolo chiave nel tentativo d’imporre la legge marziale, incluso il compito di redigere il decreto di legge marziale e discutere dei piani operativi con l’allora ministro della Difesa Kim Yong-hyun, anch’egli arrestato.