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Stellantis: produzione 9 mesi in profondo rosso, Melfi più colpita

AttualitàStellantis: produzione 9 mesi in profondo rosso, Melfi più colpita

Uliano: Situazione mai vista prima, si allontana target 1 mln veicoli
Milano, 2 ott. (askanews) – Nei primi 9 mesi la produzione di Stellantis (-31,7% a 387mila unità) ha registrato flessioni in tutti gli impianti con percentuali fra -48% di Cassino e -70% di Maserati Modena. “E’ profondo rosso per la produzione Stellantis con tutti gli stabilimenti in negativo, una situazione che non si era mai vista prima. Si allontana il target di 1 milione di veicoli al 2030, per raggiungerlo la produzione dovrebbe raddoppiare”, ha detto il segretario generale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano durante la presentazione del report sulla produzione Stellantis nei primi 9 mesi del 2024. Per l’intero anno Fim-Cisl stima una produzione di 500mila veicoli, in calo rispetto ai 751mila (+9,6%) del 2023.
A Mirafiori, si legge nel report la flessione nei nove mesi è del -68,4% a 22.240 unità (-86% sul 2019), il 90% rappresentato da 500 bev e il resto da Maserati GranTurismo e GranCabrio anche elettriche. Nello stabilimento è stata prolungata la cassa fino al 4 novembre. “La situazione è in peggioramento e per i prossimi mesi non si vedono segnali di miglioramento”, si legge nel report. A fine 2025 è confermato l’avvio della produzione della 500 ibrida.
Nel sito Maserati di Modena, il calo della produzione è del 76% a 220 auto e fino a fine anno è prevista l’utilizzo di contratti di solidarietà intorno al 40%.
A Cassino il calo è del 47,7% a 19.710 unità con la produzione organizzata su un solo turno per i 2.580 addetti (4.500 nel 2017). La produzione è rappresentata per il 20% da Alfa Romeo Giulia, il 53% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 27% dalla nuova Maserati Grecale anche full electric. Allo stabilimento è stata assegnata la futura piattaforma Stla Large per i nuovi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia nella seconda metà del 2025 e all’inizio del 2026, mentre il terzo modello Alfa Romeo verrà prodotto dal 2027.
Lo stabilimento campano di Pomigliano che da solo pesa per il 59% della produzione italiana e che nel I semestre era in positivo, ha registrato nei 9 mesi un calo del -5,5% a 141.290. Fiat Panda, che sarà prodotta almeno fino al 2029, con 110.900 unità cresce con un +17% rispetto ai nove mesi del 2023, mentre sulla linea dell’Alfa Romeo Tonale e del Dodge Hornet si registra un calo del -45%. La produzione di Panda, su cui si regge lo stabilimento, potrebbe essere minacciata dall’avvio della produzione della nuova Panda nello stabilimento serbo di Kragujevac.
Fortemente negativo il bilancio di Melfi: -61,9% a 54mila auto con quasi 90mila unità perse in 1 anno. E’ lo stabilimento che perde la maggior quantità di auto. Il 34% della produzione è rappresentato da 500X la cui produzione è terminata, il 28% da Jeep Renegade e il 38% da Jeep Compass. A Melfi sarà introdotta la piattaforma Stla Medium per la produzione di 5 modelli. Nel 1° trimestre 2025 partirà la produzione della prima vettura full-electric DS, poi a seguire entro il 2026, verranno lanciate le altre quattro: due Jeep, una DS e una Lancia. Uno dei due modelli Jeep sarà la Jeep Compass ibrida. Anche i quattro modelli previsti inizialmente nella sola versione full-electric avranno la possibilità di essere prodotti anche nelle versioni ibride. La produzione stimata a regime dei 5 modelli sarà di circa 260 mila vetture anno, che secondo la direzione aziendale, spiega la Fim, dovrebbe saturare l’impianto.
Ad Atessa lo stabilimento dei veicoli commerciali che insieme a Pomigliano era in positivo nel I semestre, la flessione nei nove mesi è stata del 10,2% a 149.900 unità. “Siamo molto preoccupati per la sospensione del terzo turno e gli impatti che potrebbe determinare lo stabilimento polacco, anche se abbiamo avuto notizie che anche a Gliwice (l’altro hub europeo di lcv in Polonia) hanno ridotto a due turni la produzione. “Per noi, lo stabilimento abruzzese deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali all’interno del gruppo Stellantis”, si legge nel report Fim-Cisl.

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