(Adnkronos) – Il capo della leadership ribelle siriana, Abu Muhammad Al-Jawlani, ha annunciato che il suo governo prevederà elezioni. Lo si apprende da un’intervista con al Jazeera Siria, in cui ha spiegato di prevedere la formazione di comitati e consigli per rivedere la costituzione, e che il modello d’autorità sarà stabilito da esperti, giuristi e del popolo siriano.
Intanto la Russia sembra che stia caricando e preparando gli aerei per ritirare le sue truppe dalle basi militari in Siria. E’ quanto scrive la Cnn, citando le immagini satellitari raccolte oggi da Maxar che mostrano alla base aerea russa di Khmeimim, a Latakia sulla costa nordoccidentale siriana, due AN-124, aerei cargo militari, dispiegati sulla pista entrambi pronti per essere caricati.
Le immagini mostrano, sempre nella stessa base, un elicottero da attacco Ka-52 in procinto di essere smontato, probabilmente per essere trasportato. Nelle immagini satellitari anche un sistema di difesa missilistico S-400, smontato e preparato per il trasporto. “In breve, un ritiro è in corso, ancora non è chiaro se si tratta di un’uscita totale, ci sono indicazioni e voci in questa direzione, ma è meglio aspettare per le prove”, è il commento di Michael Kofman, analista del Carnegie Endowment for International Peace.
Nuovi raid di Israele in Siria hanno colpito 20 obiettivi militari, denunciano fonti siriane citate dal Jerusalem Post. L’Osservatorio per i diritti umani ha reso noto che le uscite sono state 17 e fra gli obiettivi c’è stato anche l’aeroporto di Qalamoun. L’emittente al Mayadeen associata a Hezbollah ha parlato anche del bombardamento di un complesso per la ricerca e la produzione militare vicino ad Aleppo.
Riapre oggi l’ambasciata della Turchia a Damasco. A riferirne è l’agenzia di stampa Anadolu, citando il ministro degli Esteri Hakan Fidan. La sede diplomatica aveva chiuso nel 2012.
Geir Pedersen, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, ha esortato oggi le potenze straniere a lavorare per evitare il collasso delle istituzioni siriane dopo la caduta del leader Bashar al-Assad. Incontrando il Segretario di Stato americano Antony Blinken ad Aqaba, dove è in corso la riunione dei ministri degli Esteri dei paesi arabi, Pedersen, ha anche sostenuto la necessità di un processo politico “credibile e inclusivo” per formare il prossimo governo. “Dobbiamo assicurarci che le istituzioni statali non collassino e che l’assistenza umanitaria arrivi il più rapidamente possibile”, ha dichiarato. “Se riusciremo a raggiungere questo obiettivo, forse ci sarà una nuova opportunità per il popolo siriano”. Blinken, da parte sua, ha affermato che le Nazioni Unite “svolgono un ruolo fondamentale” nell’assistenza umanitaria e nella protezione delle minoranze in Siria.