ROMA – Shengjin: a sentirlo così il nome sembra quasi cinese. Invece quello del porto dove saranno trasferite dall’Italia persone migranti è proprio un nome albanese.
Peraltro con un passato illustre, antico romano e pure barese-italiano: nel Medioevo si chiamava san Giovanni di Medua e pare che qui fosse sbarcato Giulio Cesare a caccia del nemico Pompeo.
LA STORIA
La storia è online, con nomi e mappe. Shengjin si trova nel nord dell’Albania: è un porto angusto circondato da montagne, all’estremità di un golfo di spiagge dorate, a sette chilometri dal capoluogo di distretto Lezhe, in italiano Alessio.
Secondo la tradizione, Giulio Cesare sarebbe sbarcato da queste parti nel corso della guerra contro Pompeo. Nel 1313, in tempi di influenze veneziane, la località fu menzionata per la prima volta con il nome di San Giovanni di Medua.
Nel periodo ottomano, con lo spostamento dei commerci più a sud verso Scutari e Dulcigno, il centro perse importanza. E’ in questa fase, stando ad alcune fonti, che il nome “Shengjin” sarebbe derivato da una trasposizione locale delle parola “San Giovanni”.
La costante, prima e dopo l’invasione delle truppe dell’Italia fascista nel 1939, è stata una piccola colonia di pescatori originari di Bari. Dagli anni Novanta del secolo scorso il porto ha conosciuto una ripresa. Sono arrivati i turisti e ora, con l’accordo sottoscritto dai governi di Giorgia Meloni ed Edi Rama, pure i migranti.
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