ROMA – Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, massima carica della Chiesa anglicana dopo re Carlo, si è dimesso in conseguenza di uno scandalo di abusi su minori sui quali non si sarebbe indagato in modo adeguato. La denuncia rispetto ai fatti e alle inadempienze è contenuta in un rapporto di recente pubblicazione.
Secondo l’emittente Bbc, nella sua lettera di dimissioni Welby ha denunciato che l’inchiesta “ha mostrato una congiura del silenzio proseguita a lungo relativa agli atti odiosi di John Smyth”. L’arcivescovo, 68 anni, titolare della sede di Canterbury dal 2013, è sposato e ha tre figli.
Lo scandalo è nato da un’inchiesta dell’emittente Channel 4 del 2017 che accusò Smyth, un avvocato che gestiva campi giovanili della Chiesa, di aver abusato di un centinaio di bambini e ragazzi tra gli anni Settanta e Ottanta.
Nel nuovo rapporto, curato dal legale Keith Makin, si evidenzia come “la Chiesa di Inghilterra sapesse delle malefatte di Smyth, ai più alti livelli, dal 2013″.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it