ROMA – “Mi hanno colpito sia i toni che i contenuti di Meloni. Ogni anno c’è un appuntamento contro di me ad Atreju. I toni sono pesanti perché c’è una strategia precisa: quella di rendere in questo caso uno scrittore ma molto spesso un giornalista o un intellettuale un rivale politico. In qualche modo è sottrarre il ruolo dialettico della critica e spingerti ad essere considerato l’avversario. La strategia che utilizza anche Trump, la teorizza Bannon”. Così Roberto Saviano a Otto e mezzo su La7 risponde alla Premier Giorgia Meloni che nel lungo discorso di chiusura di Atreju, a Roma, ha definito lo scrittore il ‘guru dell’antimafia’.
“C’è un motivo- spiega Saviano- non serve più intervenire sui temi perché ho già vinto, ho preso i voti; l’avversario no. Si sottrae la legittimità della critica. Questo sclerotizza il dibattito democratico. Inquieta che ci sia questo attacco continuo, come se fossimo di pari livello, ma non lo siamo; è una sproporzione di poteri. Meloni ha le leve: fare il nome e cognome di persone che non sono in politica significa isolarle, e lei lo sa”.
Lo scrittore critica, poi, le ‘battaglie’ del governo contro la mafia. “Credo che ci sia una strategia. In realtà questo governo non sta facendo alcuna battaglia antimafia. I numeri sono impressionanti. 40 miliardi di euro è il guadagno delle organizzazioni criminali italiane, il 2% del pil; se andiamo a raccogliere anche i dati internazionali sono 70 miliardi. I capitali criminali sono dentro il sistema economico. Sia chiaro: il fatto che i governi precedenti non abbiamo fatto una lotta alla mafia non rende migliore questo esecutivo. E’ semplice repressione di strada, spostano l’attenzione su altro, come la questione migranti. Basta guardare l’inchiesta di Brescia su Giovanni Acri, medico candidato al Consiglio comunale di Brescia con Fratelli d’Italia dimesso per fare spazio ad un uomo di Fidanza: il boss Tripodi parla di lui come un suo uomo. E’ un fatto, c’è una sentenza, ha patteggiato. Il primo ministro doveva, come capo politico del suo partito, intervenire. Non c’è stato cenno. Ecco perché tatticamente si torna sempre su di me: per continuare una strategia omertosa”.
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