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Satispay entra nel mercato dei buoni pasto: fatturato +10% in 18 mesi

AttualitàSatispay entra nel mercato dei buoni pasto: fatturato +10% in 18 mesi

Dalmasso: settore va rivoluzionato, zero commissioni agli esercenti

Milano, 26 set. (askanews) – Satispay, l’unicorno italiano dei pagamenti, entra nel mercato dei buoni pasto. “E’ un settore che chiede trasparenza e che ha bisogno di essere rivoluzionato con una riduzione dei costi per gli esercenti”, ha spiegato il ceo di Satispay, Alberto Dalmasso. I ticket saranno disponibili già dal primo ottobre per aziende, lavoratori e freelance che potranno pagare in 70mila esercenti convenzionati. “In tre anni vogliamo superare il 10% del mercato e il 30% in cinque anni”, ha aggiunto Dalmasso. Per la fintech sarà rilevante l’impatto sui conti: “Stimiamo una crescita del 10% del fatturato in 18 mesi”, ha sottolineato il ceo.

Per gli esercenti i buoni pasto Satispay avranno gli stessi costi delle transazioni via app: l’unicorno non applicherà alcuna commissione aggiuntiva permettendo di incassare il valore del ticket in un solo giorno lavorativo con zero commissioni fino ai 10 euro e 20 centesimi per importi superiori.

“Siamo partiti da pochi giorni e siamo a un migliaio di lavoratori, escludendo quelli di Satispay”, ha spiegato Dalmasso. Il target sono aziende con 250 dipendenti, “abbiamo trovato una buona accoglienza tra i liberi professionisti e al momento i tavoli aperti sono tanti. La grande opportunità è il privato, ma dall’anno prossimo inizieremo a guardare le gare Consip” per affacciarsi nel mondo della pubblica amministrazione. I buoni pasto di Satispay potrebbero sbarcare all’estero: “Stiamo pensando di lanciarlo negli altri paesi in cui siamo presenti. La Francia è il nostro mercato più importante dopo l’Italia”, ha aggiunto il numero uno della fintech.

Il settore dei ticket per la pausa pranzo è in crescita, con un ritmo del +5% all’anno. E secondo le metriche presentate alla stampa da Satispay le prospettive sono rosee perché il mercato italiano dei buoni pasto attualmente coinvolge 4 milioni di persone ma la platea potenziale è di 19 milioni di lavoratori (partite Iva comprese).

“Per le aziende che li adotteranno – ha poi spiegato Dalmasso – i buoni pasto Satispay rappresenteranno anche una chiara scelta etica, orientata a generare ricadute positive sia per i propri dipendenti che per gli esercizi commerciali di prossimità”.

Oltre ad azzerare le commissioni sotto i 10 euro, l’unicorno italiano punta a ridisegnare anche l’esperienza d’uso per i clienti e di accettazione per gli esercenti. I buoni Satispay, totalmente digitali e di durata biennale, saranno caricati automaticamente in una sezione dedicata dell’app e potranno essere utilizzati sempre da parte dei lavoratori, nei ristoranti a cena o nei giorni festivi superando le eventuali limitazioni definite dai pubblici esercizi.

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