Alla luce della road map di Motore Sanità nelle Regioni Italiane
Roma, 4 dic. (askanews) – In Italia il numero di persone affette da disturbi psicologici ha raggiunto i 16 milioni, con un incremento del 6% rispetto al 2022. Lo stigma, la paura, ma anche l’inefficienza del sistema tengono lontani dalle cure oltre 2 milioni di persone. Una vera emergenza sanitaria ma anche sociale che Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha voluto affrontare con una serie di think tank con esperti, associazioni di pazienti, istituzioni e stakeholder per individuare azioni concrete per migliorare l’assistenza. Un viaggio che ha toccato Lazio, Lombardia, Triveneto, Toscana per conoscere da vicino le criticità ed elaborare proposte concrete confluite in un “Mental Act” in 10 punti presentato a Roma.”Un dato che accomuna tutti – dichiara ad askanews Alberto Siracusano, coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale sulla salute mentale – è quello della carenza di risorse, ma un dato che accomuna tutti è quello della necessità di una nuova cultura sulla salute mentale in quanto è necessario, sia a livello preventivo già nelle scuole, sia nelle fasi di transizione, sia nelle fasi critiche della vita per il genere femminile, maschile e quant’altro poter affrontare i problemi della salute mentale. Altri aspetti – prosegue – sono proprio collegati a quella che viene chiamata ‘One Mental Health’ cioè all’idea complessiva del rapporto tra ambiente, ambiente interno anche salute del proprio corpo e come questo sia necessario per il raggiungimento di un ‘subjective well-being’, pertanto una buona salute mentale. Noi continueremo nel prossimo anno in quanto è ormai necessario acquisire i dati da parte di tutti e capire qual è il disagio che riguarda l’assistenza nella salute mentale”.A pesare sulla condizione delle persone con disturbi mentali è anche lo stigma, la paura di essere giudicati ed emarginati. Un problema che richiede campagne di sensibilizzazione per promuovere una corretta informazione.”Parlare di salute mentale – dichiara ad askanews Gian Antonio Girelli, membro della commissione Affari sociali della Camera – significa affrontare il tema dal punto di vista di percorso di presa in carico delle persone che manifestano delle patologie, ma significa anche fare una grande azione culturale per guardare in modo diverso a questo mondo. Troppi sono i pregiudizi, troppo le tendenze a porre degli stigmi che rendono le persone che sono in difficoltà nella difficoltà anche di comunicare il loro problema e di aderire a dei percorsi di cura. Un forte investimento che riguarda la sanità ma anche la società nel suo insieme”.Altro aspetto toccato nel “Mental Act” riguarda le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). “In particolare nel mondo della giustizia – afferma Alessandro Palombi, membro della commissione Giustizia della Camera – le persone affette da problemi di salute mentale devono avere una maggiore attenzione. Quando loro malgrado commettono dei reati oggi deve essere data una risposta più forte da parte delle istituzioni, che hanno giustamente portato alla chiusura e al superamento degli ospedali giudiziari e trasformato questi nelle REMS. Le REMS però sono un progetto ancora embrionale, vanno potenziate e va meglio delineata la loro funzione all’interno della società”.