Ha riaperto le sue porte al pubblico il 19 maggio, dopo quarant’anni, la chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi nel Rione Sanità. All’interno della chiesa, situata all’ingresso del Borgo dei Vergini, a pochi passi dal centro antico di Napoli, è stato inaugurato lo Jago Museum, il museo personale dello scultore Jago, al secolo Jacopo Cardillo.
L’artista, insieme alla Cooperativa La Paranza, ha trasformato la chiesa in un museo d’arte contemporanea a lui dedicato, dove tra le opere, è esposta La Pietà, ritornata al suo luogo d’origine, essendo stata realizzata nel borgo dei Vergini, dopo una serie di mostre, e dove è stato svelato per la prima volta il nuovo gruppo scultoreo di Aiace e Cassandra.
Jago, dopo aver lasciato New York, ha scelto di lavorare a Napoli, in cui ha esposto già nel 2020 “#Lookdown l’opera da 1 milione di Euro” a Piazza Plebiscito; nel Quartiere Sanità, nella Basilica di San Severo fuori le mura è esposta il Figlio Velato.
La Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, sensazionale edificio in stile barocco, è dedicata al primo vescovo della città partenopea.
Ricostruita nel diciottesimo secolo, dopo che numerose alluvioni susseguitesi nel tempo ne avevano provocato ingenti danni, nell’ultimo anno il complesso religioso ha visto la nascita e la realizzazione, a porte chiuse della Pietà di Jago: scultura in marmo a grandezza naturale che rappresenta una rivisitazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e dolore in cui l’umanità si è identificata per secoli
L’opera, al termine della realizzazione, è stata esposta nella Chiesa degli Artisti e a Palazzo Bonaparte a Roma, riscuotendo grande successo.
Ora, grazie a una convenzione firmata con il Fondo Edifici Culto (Fec), ritorna nel luogo dove è stata concepita, per arricchire la collezione del nuovo museo, che vedrà anche la presenza di un gruppo scultoreo inedito, raffigurante Aiace e Cassandra.
“Sant’Aspreno riapre al pubblico – racconta Jago – restituita, messa al mondo come un figlio, ancora una volta per accogliere”.
Il nuovo polo museale si propone come protagonista di due progetti che stanno contribuendo a dare forma ai sogni dei giovani del quartiere: l’iniziativa “Luce al Rione al Rione Sanità”, realizzata dalla Cooperativa La Paranza con il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione di Comunità San Gennaro insieme a Intesa Sanpaolo, è un’iniziativa di formazione e d’inclusione sociale per giovani del quartiere attraverso l’arte e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del quartiere; il progetto “Tornaccantà”, che propone di coinvolgere e restituire dignità agli spazi, alle risorse e ai talenti presenti nel Rione Sanità dando casa alla canzone napoletana, realizzato dalla Fondazione di Comunità San Gennaro in partnership con Nuovo Teatro Sanità (NTS), la Cooperativa sociale Sanita’rt, il Consorzio sociale Coop4Art, la Cooperativa sociale La Paranza, l’Impresa sociale Kalòs, e sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI.
Si scommette sul capitale umano, la vera ricchezza di un territorio. In questo modo si punta a riqualificare i beni artistici in stato di abbandono e formare i giovani del territorio affinché possano trovare nuove opportunità occupazionali legate al mondo dell’arte e del turismo.
“La scultura, la pittura, la musica, il teatro, sono per noi del rione Sanità – spiega don Antonio Loffredo, rettore della chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi – un nutrimento indispensabile per la crescita del capitale umano. È fondamentale una pianificazione dal basso, che umanizza l’arte facendola diventare di tutti”.
All’ingresso della chiesa, nuova sede dello Jago Museum, sarà allestito un infopoint turistico che sarà aperto tutti i giorni, he collegherà tutte le realtà già presenti sul territorio.
Adriana Talia