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RC Auto, Coviello oltre 1 miliardo nascosto nell’evasione

AttualitàRC Auto, Coviello oltre 1 miliardo nascosto nell’evasione

Lo afferma il Garante Nazionale degli Assicurati e docente di marketing assicurativo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in audizione al Mimit che propone nuove soluzioni per un mercato più equo

Un “tesoretto” di oltre 1 miliardo di euro potrebbe essere recuperato combattendo l’evasione assicurativa in Italia. È quanto emerso dall’audizione del professor Antonio Coviello, Garante Nazionale degli Assicurati e docente di marketing assicurativo nel l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’incontro, coordinato da Massimo Greco (direttore generale Mimit) e Laura Fasano (dirigente del ministero), ha messo al centro due questioni: l’aumento dei premi assicurativi e il crescente numero di veicoli non assicurati.

Secondo i dati presentati da Coviello, in Italia circolano circa 2,8 milioni di veicoli non assicurati, un numero in aumento rispetto ai 2,585 milioni del 2022.

La situazione è aggravata dal fenomeno della “estero-vestizione” con veicoli immatricolati all’estero, soprattutto in Polonia, che sfuggono ai controlli.

Il recupero di questa evasione permetterebbe di raccogliere oltre 5 miliardi di euro, una cifra paragonabile a una piccola manovra finanziaria, con benefici sia economici che sociali.

Coviello ha proposto un sistema per incrociare le banche dati dei proprietari di veicoli (PRA) con quella dei mezzi assicurati (Ania).

Questo metodo consentirebbe di individuare facilmente i veicoli non assicurati e di notificare ai proprietari l’obbligo di regolarizzare la posizione. I fondi recuperati non solo porterebbero a una riduzione dei premi assicurativi, ma garantirebbero anche nuove entrate per lo Stato.

Attualmente, circa il 29% dei premi RCA è destinato a: Servizio Sanitario Nazionale (10,5%); Fondi provinciali (16% in molte province); Fondo Vittime della Strada (2,5%).

“Questa cifra – ha sottolineato Coviello – potrebbe superare il miliardo di euro, permettendo di istituire un fondo di sostegno per le classi sociali più deboli, aiutandole a sostenere i costi delle polizze assicurative”.

Tra le criticità affrontate, il Garante Nazionale degli Assicurati ha evidenziato le disparità territoriali nelle tariffe assicurative, con alcune aree del Paese dove i premi risultano spropositati.

La proposta chiave è maggior trasparenza nei criteri di calcolo delle polizze, spesso influenzati da algoritmi di intelligenza artificiale, per eliminare discriminazioni ingiustificate.

Inoltre, è stata avanzata l’idea di introdurre un tetto massimo ai premi assicurativi, simile a quanto avviene per i tassi di interesse sui mutui bancari.

Questa misura servirebbe a limitare richieste eccessive, in alcuni casi superiori ai 10.000 euro per singole polizze.

Una soluzione innovativa proposta dal Garante riguarda la possibilità di stipulare polizze a ‘rischio statico’ per i veicoli fermi, come quelli conservati per motivi affettivi o collezionistici.

Queste polizze avrebbero un costo ridotto rispetto alle assicurazioni tradizionali, tutelando i proprietari senza imporre oneri eccessivi.

Inoltre, il Prof. Coviello ha richiamato una proposta già avanzata nel 2019 dall’IVASS, che prevedeva di trasferire parte della fiscalità dalle polizze Rc auto ai carburanti.

Questa misura consentirebbe di ridurre il peso economico delle assicurazioni, mantenendo invariato il gettito fiscale ma basandolo sull’effettivo utilizzo delle infrastrutture stradali.

L’audizione rientra nel percorso di confronto avviato dal Ministero per la riforma del settore assicurativo prevista per il 2025, finalizzata a garantire maggiore efficienza, trasparenza e giustizia sociale.

“Con questo intervento – ha detto Coviello – auspico non solo di arginare il problema dell’evasione assicurativa, ma anche di garantire maggiore trasparenza, efficienza e giustizia sociale per tutti gli automobilisti italiani”.

La lotta all’evasione, insieme a soluzioni concrete come l’incrocio delle banche dati e la riduzione delle disparità territoriali, rappresenta un’occasione straordinaria per ridurre i costi, migliorare la sicurezza e rilanciare un settore cruciale per l’economia italiana.

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