Il candidato filo-russo e anti-Nato contro l’ex giornalista e sindaca
Roma, 25 nov. (askanews) – Saranno Calin Georgescu e Elena Lasconi i due contendenti al ballottaggio per la presidenza romena che l’8 dicembre si daranno battaglia. E’ questo l’esito, affatto scontato, del primo turno delle presidenziali che ha visto il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu passare da favorito, per sondaggi ed exit poll, a terzo. Il leader del Psd, che ha rassegnato le dimissioni dopo il deludente risultato elettorale, ha anche annunciato che non contesterà l’esito “anche se la differenza” di voti con Lasconi “è molto piccola”. Sarà quindi uno scontro inedito quello che avverrà tra meno di due settimane per il futuro di Palazzo Cotroceni: da una parte il candidato indipendente, forte di una base di follower di TikTok, quasi 200mila, che gli avrebbe garantito un forte sostegno, insieme al richiamo ai valori tradizionali, di famiglia e chiesa ortodossa, con simpatie per Mosca e posizioni vicine all’estrema destra romena. Dall’altra l’ex giornalista tv e sindaca Lasconi, leader dell’Usr, riformista di centrodestra che ha ottenuto il favore delle fasce degli elettori giovani e delle città.
Nonostante la Romania sia una repubblica semipresidenziale, la carica del capo dello stato è ritenuta centrale e ha la responsabilità della politica estera e della nomina del premier: un punto centrale in vista delle elezioni politiche di domenica 1 dicembre.
Per questi motivi, l’arrivo di Georgescu a Palazzo Cotroceni potrebbe modificare la postura della Romania in chiave Nato e Ue. Il candidato indipendente, infatti, potrebbe godere del sostegno degli elettori di estrema destra, perché è stato associato all’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), partito di George Simion, noto per le sue posizioni filorusse.
Georgescu rappresenta una delle voci più dure e anti-occidentali in Romania e contro la Nato, promotore di un avvicinamento a Mosca. L’esperto di sviluppo sostenibile, con un’esperienza di oltre 15 anni nelle strutture delle Nazioni unite, era stato tra i possibili nomi per un premier di un governo tecnico. Ha ottenuto il 22,94% dei consensi.
In un’intervista nel 2021, ha definito lo scudo antimissile della Nato a Deveselu una “vergogna della diplomazia” e ha detto che l’Alleanza non proteggerebbe nessuno dei suoi membri se venisse attaccato dalla Russia. Inoltre, ha definito Ion Antonescu, il leader de facto della Romania durante la Seconda Guerra Mondiale, condannato a morte per il suo ruolo nell’Olocausto in Romania, come eroe nazionale.
Seconda, a pochissima distanza dal terzo Ciolacu, con il 19,17% delle preferenze, la riformista Elena Lasconi, ex giornalista e sindaca di un piccolo comune. E’ leader del partito Usr. Il suo programma include riforme amministrative e miglioramenti nei servizi pubblici, puntando a modernizzare il paese e a favorire l’inclusività.