RAVRNNA – Il porto di Ravenna scommette sul suo futuro e su quello delle tante realtà che vi operano con il progetto Hub, e una serie di opere collegate che spaziano tra Zls, rigassificatore e interventi su collegamenti viari e ferroviari. Il punto viene fatto questa mattina nella sede ravennate della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna con la prima edizione di “Adria shipping summit”, gli Stati generali della portualità e della logistica del Nord Est. “Stiamo investendo su Ravenna e i porti”, apre i lavori da remoto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ricordando i cinque miliardi complessivi di investimento sul Candiano e l’attenzione al progetto di hub portuale, “fondamentale per un sistema dell’Alto Adriatico con Venezia e Trieste e con specializzazioni diverse”. In finanziaria, aggiunge, sono stati confermati Mare bonus e Ferro bonus per “promuovere gli investimenti sull’intermodalità”. Invece la tassazione Ets “rischia di essere disastrosa- ribadisce- per il sistema commerciale e marittimo italiano, una parte andrebbe reinvestita in innovazione”, mentre “la messa a bando di tutto quello che non è elettrico non aiuta certi comparti. Sull’ambiente si lavora ma non si devono bloccare dragaggi e nuove banchine”, conclude Salvini ricordando che il governo lavora alla “riforma della governance dei porti per creare una cornice nazionale che promuova merito innovazione”. Anche il viceministro Galeazzo Bignami rimarca che il governo ha “una strategia chiara per il porto di Ravenna, non solo regionale ma nazionale e continentale”. Soffermandosi poi sui progetti che riguardano il retroporto e sulla nomina del successore di Daniele Rossi alla guida dell’Autorità portuale.
Prima del suo intervento, durante i saluti di rito il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, conferma che la città rappresenta “uno snodo intermodale strategico” e per il porto la parola dragaggi è “fondamentale”. Ma “ci sono altre sfide su cui pretendiamo un salto di qualità”, dalle stazioni in sinistra e destra canale alla rete viaria, così da “interagire maggiormente” con le realtà rilevanti della Pianura padana che ora si appoggiamo su altri scali. Di certo, auspica, servono “pragmaticità e dialogo tra tutti gli attori in campo come in questi ultimi otto anni”. Il mare, dà il suo saluto anche il segretario generale della Camera di commercio Mauro Giannatasio, è “paradigma di libertà e inscindibile dallo sviluppo economico dato che il sistema vale oltre 52 miliardi di euro”. I porti, argomenta, hanno “un ruolo fondamentale” e la Zls per Ravenna permetterà alle imprese di accedere a semplificazioni, agevolazioni e credito d’impresa avendo il Candiano come “moltiplicatore”. Certo, fa notare il comandante generale delle Capitanerie di Porto Nicola Carloni, le crisi internazionali “incidono sullo shipping che però trova sempre un modo per crescere. Per noi è importante essere proattivi”. Entra dunque nel vivo del progetto Hub il presidente Rossi, paragonandolo a un cognac per “complessità, equilibrio, competenza e pazienza” e ammettendo che in questi otto anni “1.000 volte ho creduto di non farcela”. Invece la prima fase si è conclusa con un anno di anticipo, ricorda, dando i numeri: dal miliardo di investimento agli otto milioni di metri cubi di sedimenti dragati. Numeri che dicono che “esiste un modello Ravenna, un sistema di valori e competenze che permette di fare le cose nei tempi”.
Entro l’anno i fondali saranno a 12,5 metri con il rifacimento di tutte le banchine e intanto si parte con la fase 2 con 170 milioni di euro di investimento per l’impianto di trattamento dei sedimenti e per raggiungere in gran parte del canale i 14,5 metri. Anche in questo caso “siamo pionieri” come per il deposito di Gnl di Edison e Pir, il rigassificatore di Snam, il deposito di Co2 di Eni, il parco eolico a mare di Agnes. Il progetto ha generato “fiducia”, continua, confermata dagli investimenti di Marcegaglia, di Bunge, di Versalis, di Ferretti, di Royal Caribbean e altri. I soli di Royal Caribbean e Ferretti valgono quasi 200 milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro. A completamento, va verso le conclusioni, il lavoro su binari e strade, con l’accordo del 2017 da 120 milioni con Rfi e Regione, con la realizzazione del nuovo ponte Teodorico che evita in centrale 4.000 treni. Nei prossimi mesi scattano quelli per le due stazioni sul Candiano e, a carico dell’Autorità, il prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, dove sorgerà il nuovo terminal container, e il collegamento agli ultimi cinque terminal. Sulle strade Anas investe 30 milioni di euro tra 309 dir e nuova Romea. “La grande sfida è l’implementazione capillare delle più moderne tecnologie e la realizzazione di investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili”.
Al suo intervento seguono due tavole rotonde. Nella prima pende subito parola Carlo Zijno del ministero Infrastrutture che si concentra sulle opportunità e sfide per il Nord-est nel contesto delle nuove reti Ten-Tì.
A seguire, per la Regione Paolo Ferrecchi illustra il percorso amministrativo dell’Hub e dei progetti collegati come il rigassificatore offshore che entrerà in funzione la prossima primavera, mentre Daniela Mignani della Fondazione Itl affronta il suo contesto economico, tracciando una mappa dei distretti interessati e delle merci distribuite tramite il Candiano. Spazio poi a Sapir e Terminal container Ravenna sul nuovo terminal in penisola Trattaroli. Durante la seconda parola al direttore marittimo Emilia-Romagna Michele Maltese con un focus sulla sicurezza; al presidente di Marcegaglia, Antonio Marcegaglia, gruppo per il quale “Ravenna è il sito più importante, siamo determinati a continuare gli investimenti”; ad Alessandro Filipponi di Confindustria ceramica che spinge sia per l’utilizzo di navi più grandi che per i collegamenti ferroviari; mentre Carlo Mangia di Snam aggiorna sul rigassificatore, con il completamento delle opere a terra, quelle offshore al 75% e la conversione della nave in corso a Dubai al 90%, La Bw Singapore, di cui verrà cambiato il nome, è attesa per il prossimo gennaio e a febbraio scatteranno i primi test con il gas per il via a marzo. Chiude l’ad di Setramar Carlo Merli per il quale Ravenna può essere “motore di sviluppo del sistema portuale”. Nel pomeriggio la sessione “Il Nord-Adriatico laboratorio nazionale per direttrici innovative di sviluppo dello shipping” dà voce a The internationl propeller club, Alma Mater di Bologna, porto di Venezia, le Autorità di sistema portuale Mare Adriatico orientale, del Mare Adriatico settentrionale e del Mare Adriatico centro settentrionale, di Fs, di Mac Port International, di Furlog, di Next-generation network manager Maticmind, di Karberg & Hennemann, del Consiglio superiore lavori pubblici, di Herambiente e di Rhama Port hub.
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