ROMA – L’informazione televisiva gode di ottima salute. Negli ultimi due mesi il numero di utenti dei telegiornali è cresciuto di 256mila persone nel corso della giornata e di 358mila in prima serata. In media, il prime time è seguito da 23,5 milioni di italiani.
È quanto riporta lo studio Frasi sui dati Auditel del periodo compreso tra il 15 settembre e il 19 ottobre, pubblicato da Il Sole24Ore. Secondo lo studio, l’incremento è dovuto da un lato agli eventi sportivi come gli Europei di calcio o le Olimpiadi, dall’altro ai diversi conflitti in atto e al senso di paura che ne deriva. Di qui l’incremento della prima serata e, soprattutto, l’aumento degli ascolti dei telegiornali.
Tra questi il Tg1 rimane il più seguito, con il 23% di share (pari a 4.225.223 spettatori) anche se rispetto all’anno scorso perde il 4,9 per cento di spettatori mantenendo lo share più alto.
Calo più netto per il Tg2, con il 9,2 per cento in meno di spettatori, mentre il Tg3 acquista 134 mila spettatori in più.
Per quanto riguarda la spiegazione del calo di ascolti del Tg1 gli analisti si soffermano sui risultati del programma che fa da traino al telegiornale della prima rete, ‘Reazione a catena’ condotto da Pino Insegno. Tutti sanno che il programma che precede i telegiornali è cruciale non solo per mantenere ma far aumentare gli ascolti.
Lo dimostra la ‘Ruota della fortuna’ condotto da Jerry Scotti: non solo ha recuperato il distacco col programma di Pino Insegno ma lo ha anche superato in ascolti, favorendo la crescita del Tg di Canale 5.
Dall’analisi degli ascolti delle 138 puntate condotte da Insegno da giugno a ottobre 2024, i numeri registrano una media del 21 per cento di share, risultato di molto inferiore a quello registrato nel 2023 nell’edizione però condotta da Marco Liorni che, nello stesso periodo, piazzò l’asticella al 24,8 per cento di share. Un calo che, di fatto, ha penalizzato gli ascolti del Tg1, che comunque resta al primo posto tra i telegiornali.
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