ROMA – È legittimo il comportamento del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, che ha garantito, con proprio Regolamento interno adottato a settembre 2023, il diritto costituzionale della parità di genere nel pieno rispetto della libertà di espressione del diritto di voto. Lo fa sapere in una nota il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati.
“Come ha ben messo in rilievo la difesa degli appellanti- si legge- con le disposizioni annullate del regolamento gravato si è inteso, sovvenire all’esigenza di garantire il numero di voti, che ogni Ordine territoriale può destinare al candidato o ai candidati, in funzione del numero dei propri iscritti, secondo gli scaglioni numerici di riferimento, così da consentire che l’intera votazione non divenga inutile, mediante l’elezione di tanti candidati quanti sono i seggi in Consiglio Nazionale”.
“Salvaguardare l’efficacia della procedura elettorale attraverso l’espressione di voto, diretto a undici consiglieri- si legge ancora- pari al numero dei componenti da eleggersi, ha garantito la composizione del ‘Collegio perfetto’, che resta la finalità principale della procedura elettorale. Il sistema di voto, previsto dal Regolamento impugnato, garantisce il rispetto della parità di genere, in quanto consente anche agli Ordini territoriali con meno di cento iscritti (e che quindi dispongono di un solo voto) di poter esprimere una preferenza in favore di un candidato appartenente al genere meno rappresentato senza alterare la proporzione del peso elettorale prescritta dall’art. 11 del d.lgs. lgt. n. 382/1944”.
Così il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), pronunciandosi definitivamente, con sentenza n. 9934 del 10 dicembre 2024, ha accolto l’appello promosso dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, riformando la sentenza n. 13102 del 28 giugno 2024 del Tar Lazio, Sezione V bis, che aveva disposto l’annullamento parziale del Regolamento, con il quale, il 23 gennaio scorso, erano stati rinnovati i vertici del Cnpi per il mandato 2024-2029. Il Regolamento – si legge – ha garantito il rispetto degli art. 48 e 51 della Costituzione (libertà di espressione del diritto di voto e di difesa del principio di parità di genere).
“Si chiude un brutto capitolo giudiziario della storia della nostra Categoria, aperto da un gruppo di presidenti ‘territoriali’. Non eravamo preoccupati, come più volte abbiamo ribadito, della vicenda consapevoli di aver operato in piena legittimità, adeguando le modalità di voto interne a quelle contenute nella legislazione elettorale di altri Ordini professionali, e fiduciosi del lavoro che stava portando avanti la giustizia amministrativa sul caso”, ha commentato il presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Giovanni Esposito.
“Più volte, infatti, abbiamo rassicurato iscritti ed iscritte, così come l’Ente di Previdenza Eppi che si è dichiarato ‘estraneo’ alla vicenda, in merito alla continuità delle attività degli organismi dirigenti che hanno in questi mesi lavorato alla riforma del sistema di accesso all’albo ai soli laureati in linea con il nuovo sistema formativo delle lauree professionalizzanti e non solo”, ha continuato ribadendo che il lavoro che la dirigenza continuerà a portare avanti fino a fine mandato sarà “al fianco dei professionisti che lavorano quotidianamente su tutto il territorio per la messa a terra dei progetti del Pnrr, oltre che per promuovere la figura e la professionalità del perito industriale in un momento storico in cui le sue competenze diventano sempre più cruciali per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese”.
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