di Alessandra Fabbretti e Alessio Pisanò
STRASBURGO – Sono 47 su 76 gli eurodeputati italiani che hanno votato a favore della risoluzione non vincolante approvata dal Parlamento europeo, con cui si riconosce che le attuali restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali non permetterebbero all’Ucraina di “esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa”. Il testo finale avallato dalla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, al paragrafo 8 sollecita gli Stati membri al ritiro delle restrizioni all’uso delle armi fornite all’Ucraina contro “obiettivi militari legittimi nel territorio russo”. La delegazione di Fratelli d’Italia ha votato in maniera compatta a favore. Sette eurodeputati di Forza Italia hanno sostenuto il testo. Sono 17 gli eurodeputati del Pd favorevoli, con Cecilia Strada e Marco Tarquinio che hanno preferito astenersi.
CHI HA VOTATO CONTRO?
Contrari gli eurodeputati della Lega, che spaccano la maggioranza di governo sul voto. Sono per il “no” anche Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Meno frammentato il voto degli italiani sul paragrafo 8 del testo, votato a parte. L’europarlamentare del Pd e vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, risulta l’unica della delegazione Dem, insieme a Elisabetta Gualmini, ad aver votato a favore del ritiro delle restrizioni all’uso delle armi per attaccare obiettivi strategici in Russia. “Voterò convintamente in linea col gruppo dei Socialisti e Democratici”, ha annunciato prima del voto.
Il gruppo europeo dei socialisti ha giustificato la frammentazione nel sostegno riferendosi “alle sensibilità diverse che esistono a livello nazionale”. Dieci i dem che hanno votato contro. Votano contro anche quattro eurodeputati di Forza Italia, e nella stessa delegazione sono a favore solo Massimiliano Salini e Giusi Princi. Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle e Verdi votano compatti in maniera contraria. “Oggi a Strasburgo l’ennesima occasione sprecata dall’Ue per intervenire in maniera concreta, coesa e decisiva al fine di raggiungere la pace”, si legge in una nota della delegazione del Carroccio.
RUSSIA: L’USO DELLE ARMI NATO PORTERÀ A GUERRA NUCLEARE
La posizione espressa oggi dal Parlamento europeo, che ha approvato l’uso di missili a lungo raggio della Nato in territorio russo, “apre la strada a una guerra mondiale nucleare”: è la reazione delle autorità russe alla votazione di questo pomeriggio all’emiciclo europeo. A parlare, è Vyacheslav Volodin, il presidente della Duma di Stato, ossia la camera bassa del Parlamento. “Oggi- ha scritto il deputato in un post sul suo canale Telegram- il Parlamento europeo ha chiesto ai paesi membri dell’Ue di revocare le restrizioni imposte a Kiev per l’uso di armi a lungo raggio per attacchi all’interno del nostro paese, di rafforzare il supporto militare all’Ucraina e di annunciare una raccolta fondi per gli europei per soddisfare le esigenze dell’esercito ucraino. Ciò che chiede- conclude- apre la strada a una guerra mondiale nucleare”.
Volodin, le cui parole vengono rilanciate dalla stampa russa, lancia un monito alle nazioni dell’Ue e parla di “risposta potente” da parte di Mosca, se le armi Nato verranno impiegate davvero. “Nessuno dovrebbe farsi illusioni su questo. La Duma di Stato insiste su questo” ha concluso. L’uso di missili a lunga gittata appartenenti all’arsenale della Nato, da tempo chiesti dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai suoi alleati, è oggetto di dibattito da diversi mesi, e si è accelerato dopo un’apparente apertura di Stati Uniti e Regno Unito. I favorevoli intendono accelerare la fine della guerra, rispettando il “diritto alla difesa” di Kiev e costringendo il governo russo al tavolo della pace. I più critici ricordano che l’uso di armamenti Nato rappresenta l’entrata in guerra del blocco che compone l’Alleanza atlantica, con possibili attacchi negli Stati membri più prossimi o coinvolti. Sulla risoluzione europea, il governo italiano ha votato contro.
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