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Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a Filippini

AttualitàNuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a Filippini

Servono azioni rapide e finanziamenti adeguati
Roma, 14 nov. (askanews) – Il nuovo focolaio di Peste Suina Africana (PSA) in Piemonte “è esattamente la notizia che speravamo di non ricevere, specialmente con l’arrivo della stagione fredda, periodo che rende ancora più difficile il controllo dell’infezione”. Così in una nota Assosuini, che si riferisce al recente caso nell’allevamento di Frassineto Po, in provincia di Alessandria. Una conferma che, “nonostante qualche ottimismo, l’epidemia non è sotto controllo e richiede la massima attenzione. Noi allevatori abbiamo adottato ogni misura possibile per arginare il problema nei nostri allevamenti, ma senza un intervento deciso e risolutivo per debellare la malattia nei cinghiali selvatici, è difficile pensare di poter eliminare il rischio di contagio”.
Per dare un contributo concreto e cercare soluzioni, Assosuini ha scritto una lettera a Giovanni Filippini, Commissario Straordinario per l’emergenza PSA, avanzando alcune proposte “che riteniamo fondamentali”.
Nella lettera si suggerisce un piano di abbattimenti più mirato, iniziando dalle aree non infette e coordinando le operazioni in modo da evitare che i cinghiali si spostino, diventando veicoli di contagio per altri animali. Inoltre, si evidenzia la vulnerabilità della Lombardia, che rappresenta il 60% della produzione suinicola italiana ma dispone di un solo Gruppo Operativo Territoriale (GOT), inadeguato per la gestione dell’emergenza su scala regionale. “Abbiamo chiesto una maggiore trasparenza sui numeri degli abbattimenti e regole comuni per le zone CEV (Cluster Epidemiologici Veterinari) per migliorare la gestione dell’epidemia”.
Infine, “sollecitiamo – concludono – chiarimenti sui risarcimenti per le aziende che hanno dovuto chiudere o ridurre la produzione a causa della PSA. Ora attendiamo una risposta concreta dalla Presidenza del Consiglio, consapevoli che solo azioni rapide e finanziamenti adeguati possono realmente fare la differenza”.

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