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Meloni: bisogna fare di più, ma l’Italia non è più il fanalino di coda

AttualitàMeloni: bisogna fare di più, ma l'Italia non è più il fanalino di coda

Premier: in due anni creato ambiente più favorevole per produrre
Torino, 28 ott. (askanews) – “Le cose vanno meglio e la direzione è giusta. Ma bisogna fare di più, e farlo meglio. Intendiamo andare avanti, a partire dalla nuova legge di bilancio, non solo confermando tutti i provvedimenti che hanno funzionato ma anche rafforzando e rendendone strutturali altri. Diventa permanente il taglio del cuneo, che sarà un taglio fiscale al posto dello sgravio contributivo attualmente in vigore”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, in un messaggio all’assemblea dell’Unione industriali di Torino.
“Confermiamo la decontribuzione per le mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli, e lo estendiamo anche alle autonome. Rinnoviamo la super deduzione del 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni e rifinanziamo strumenti molto importanti per le imprese, come la Nuova Sabatini”, ha ricordato Meloni.
La strategia, ha aggiunto la presidente del Consiglio, è “molto chiara per dimostrare essenzialmente una cosa: è finito il tempo nel quale l’Italia si accontentava di rincorrere gli altri e di essere condannata ad essere il fanalino di coda. Sono convinta che, se ci consideriamo una squadra, l’Italia ha le carte in regola per aggiungere nuovi primati a quelli che ha già. È un obiettivo alla nostra portata. Il Governo farà la propria parte per raggiungerlo, e sono certa che anche voi non sarete da meno”.
La premier ha sottolineato che nei due anni di governo “abbiamo lavorato con un obiettivo molto semplice: creare un ambiente il più favorevole possibile a chi produce ricchezza e occupazione e fare in modo che le imprese e i lavoratori si trovassero nelle condizioni di fare al meglio il proprio mestiere”, ha detto.
“Il resto del lavoro lo ha fatto il nostro sistema produttivo e industriale, la sua intraprendenza e la sua capacità di innovazione hanno fatto la differenza, e i risultati si vedono. Siamo cresciuti più della media europea e dell’eurozona. L’Italia è tornata attrattiva per i grandi investimenti. Abbiamo conquistato nuovi mercati e scalato la classifica dell’export, salendo al quarto posto e scavalcando prima la Corea del Sud e poi il Giappone. Il tasso di occupazione ha toccato il record del 62,3%, mentre quello di disoccupazione è sceso al 6,2%, il livello più basso da settembre 2007. Aumentano i contratti stabili, diminuisce il precariato, crescono anche i lavoratori autonomi. E questo è un segnale di grande fiducia, perché vuol dire che sempre più italiani si mettono in gioco”.

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