ROMA – L’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) fa sapere di aver ricevuto conferma che un chirurgo ortopedico del suo staff, il dott. Mohammed Obeid, è in stato di fermo insieme ad altro personale medico dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza.
L’area è soggetta ormai da un mese da un assedio dell’esercito, che non ha risparmiato attacchi a ospedali, centri abitati e campi profughi, con centinaia di vittime.
Nella nota Msf si dice estremamente allarmata e continua a chiedere sicurezza e protezione per il collega e tutto il personale medico di Gaza che lavora in condizioni impossibili e affronta violenze terribili nel tentativo di fornire assistenza.
Il dott. Obeid, continua l’organizzazione, è in stato di fermo dal 26 ottobre, dopo che le forze israeliane hanno eseguito un’operazione militare nell’ospedale Kamal Adwan – il più grande nel nord di Gaza – dove si era rifugiato e aveva offerto il suo sostegno come chirurgo.
Msf conferma che il dott. Obeid ha lavorato instancabilmente dall’inizio della guerra, offrendo il suo supporto come medico in diversi ospedali di Gaza, salvando innumerevoli vite. L’ultimo contatto di Msf con lui risale al pomeriggio del 25 ottobre.
L’ong ha chiesto ufficialmente alle autorità israeliane informazioni sul suo stato di fermo, sulla sua attuale posizione e su qualsiasi informazione relativa al suo benessere fisico e mentale. Proprio in queste ore il ministero della Salute di Gaza ha riferito sul suo canale Telegram che le forze israeliane avrebbero colpito il terzo piano dell’ospedale Adwan, causando “gravi danni”.
Quindi ha aggiunto: “Il ministero fa appello a tutti gli organismi e le organizzazioni internazionali e delle Nazioni Unite affinché proteggano gli ospedali e il personale medico dalla brutalità dell’occupazione e dai suoi crimini contro le istituzioni sanitarie e il personale nella Striscia di Gaza“.
L’articolo Medici senza Frontiere denuncia: “Un nostro medico arrestato dall’esercito israeliano” proviene da Agenzia Dire.
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