ROMA – A quasi nove anni esatti dal crollo della diga di Fundao a Bento Rodriguez, ritenuto il più grave disastro ambientale nella storia del Brasile, è iniziato ieri presso l’Alta corte di Londra il processo a carico del gruppo Bhp. A portare in tribunale il colosso anglo-australiano sono ben 600mila cittadini brasiliani, a cui si aggiungono 46 governi locali e circa 2mila aziende. L’obiettivo: ottenere un risarcimento per gli enormi danni causati dallo sversamento di 60 milioni di metri cubi di fanghi ferrosi nel fiume Rio Doce – il Fiume Dolce – per oltre 500 chilometri fino all’Oceano Atlantico, con danni non solo al corso d’acqua e ai suoi tributari, ma anche a terreni e foreste circostanti e alle attività economiche connesse. Inoltre, quel 5 novembre del 2015, quando il bacino di contenimento degli scarti delle attività di estrazione cedette per il peso, ben 19 persone persero la vita e decine di migliaia rimasero senza casa e/o acqua potabile: dai rubinetti usciva ormai solo arancione. Tra il fango ferroso, tracce consistenti di metalli pesanti tra cui piombo, cromo, arsenico e mercurio. Si tratta di minerali impiegati dall’industria estrattiva per purificare il ferro, ma risultano estremamente nocivi per la salute umana e degli ecosistemi. Inoltre, il Rio Doce è considerato sacro per la comunità nativa dei Krenak.
I soggetti delle aree interessate – quindi anche oltre il Comune di Mariana, nello stato di Mina Gerais – si sono uniti per chiedere un risarcimento di 36 miliardi di sterline, pari a circa 47 miliardi di dollari.
La Bhp ha fortemente contestato la causa, sostenendo che in Brasile è già in atto un negoziato tra il governo con le altre due società coinvolte nella diga di Bento Rodriguez, la ditta Samarco Mineracao Sa e il colosso minerario Vale. Secondo la stampa internazionale, le comunità colpite dal disastro ad oggi avrebbero già ricevuto 8 miliardi di dollari di indennizzo tramite la Fundacao Renova, un ente non profit istituito nel 2016 per mobilitare risorse con cui risarcire i danni. A partire dalla primavera 2022 sono state consegnate le prime quattro case alle famiglie che avevano visto la propria spazzata via dall’onda di fango contaminato sette anni prima. Inoltre, è ora al vaglio tra l’esecutivo brasiliano e le tre società minerarie un accordo per 30 miliardi di dollari.
Tuttavia, lo studio legale che rappresenta i ricorrenti, il Pogust Goodhead, in una nota ha chiarito che la causa attivata presso la magistratura britannica “è il solo modo per far emergere le responsabilità piene della Bhp”.
L’articolo Maxi disastro ambientale di Bento Rodriguez, class action di 600 mila brasiliani al colosso Bhp: parte il processo a Londra proviene da Agenzia Dire.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it