ROMA – “Mi è capitato di promulgare leggi che ritenevo sbagliate, inopportune ma è dovere del Presidente della Repubblica di promulgarle. Solo nel caso di incostituzionalità ho il dovere di non promulgarle”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso dell’evento ’25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori’.
“PRESIDENTE REPUBBLICA ARBITRO, SOLLECITA A RISPETTO REGOLE”
“Il presidente della Repubblica- ha aggiunto- deve essere sempre al di fuori delle questioni politiche. Essere arbitro in questo caso significa sollecitare al rispetto delle regole, significa anche ricordare a tutti i limiti delle scelte che vengono fatte. E controllare che non vi sia nessuno nello Stato che abbia troppo potere. La coralità di rispetto delle regole è fondamentale, il Presidente della Repubblica entra in attività quando il sistema si blocca, e interviene per rimetterlo in funzione”.
“Dalle forze politiche c’è maggiore attenzione per chi vota. Invece- ha continuato- dovrebbe esserci per chi non vota per invitarlo a partecipare alla vita democratica. Altrimenti la democrazia appassisce e non possiamo permettercelo”.
“DUBITATE E DIBATTETE, NON ESISTE MINISTERO VERITÀ”
Parlando del “diritto dovere di informare e di essere informati, garantito dall’art.21 della nostra Costituzione”, ha sottolineato che “riguarda tutti: i cittadini possono formarsi un’opinione autentica solo se viene garantita un’informazione libera, indipendente e plurale, in cui la funzione professionale dei giornalisti, anche in omaggio alla fondamentale legge istitutiva dell’Ordine, è quella di certificatori di verità, mentre ai media permane il compito di essere i ‘cani da guardia’ della democrazia. Alla coscienza e al contributo di ciascuno compete saper discernere ed esprimere questi valori: non esiste il Ministero ‘della verità’. L’invito che viene da questa assemblea è ‘dubita e dibatti’. Vale a dire quello di confrontarsi con le diverse idee e opinioni”.
“PERICOLO È ESSERE CATTURATI DA SMARTPHONE, WEB NON È MEDICO FIDUCIA”
“La libertà di informare è l’ossigeno della vita democratica di un paese. Servono tuttavia regole per difendere i cittadini da notizie artefatte. Serve anche consapevolezza, per rimuovere il rischio che le notizie siano filtrate da preconcetti o da algoritmi. Quando si formano queste dinamiche regolate da meccanismo non governabili, la realtà prende un’altra strada”, ha ribadito. “C’è una percentuale di persone che pensa che la terra sia piatta, c’è anche un ritorno di alcune malattie che sembravano debellate, perché la soglia di vaccinazioni è tornata ad essere bassa. Il rischio è affidarsi al web come se fosse il medico di fiducia. Non bisogna correre il rischio di essere catturati dallo smartphone”, aggiunge il Capo dello Stato
“DISTINGUERE VERO DA FALSO È INDISPENSABILE”
“Saper distinguere il vero dal falso è indispensabile- ha spiegato- così come scongiurare il rischio che, per i nativi digitali, l’informazione coincida con flussi ininterrotti di notizie senza analisi critica della consistenza di ciascuna. In un quadro simile prevarrebbe non la notizia più rispondente alla realtà ma quella trasmessa per prima, recepita acriticamente, come talvolta avviene, oppure quella ritenuta più accattivante”.
“Le tecnologie digitali del nostro quotidiano tenderanno, con sempre maggiore intensità, a determinare ogni dimensione della nostra esistenza. Se saremo in grado di impiegare le straordinarie potenzialità delle innovazioni per affrontare le transizioni necessarie a garantirci un futuro sostenibile e inclusivo, per combattere disuguaglianze e povertà economiche e culturali, per perseguire il benessere individuale e sociale e la pacifica convivenza, allora sì l’AI e tutte le altre applicazioni che deriveranno da nuove scoperte saranno al servizio dell’umanità”, ha concluso Mattarella.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it