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Luciano Caruso – “Frammenti di Esistenza” alla galleria FrameArsArtes

AttualitàLuciano Caruso – “Frammenti di Esistenza” alla galleria FrameArsArtes

La scena artistica napoletana si arricchisce di una nuova esposizione che rende omaggio alla complessità e al genio creativo di Luciano Caruso, intellettuale e artista poliedrico del Novecento. La mostra “Frammenti di Esistenza”, inaugurata il 13 novembre alla galleria FrameArsArtes e visitabile fino al 22 gennaio 2025, prende il titolo dalla poetica del frammento, che accompagna il maestro per tutta la sua vita artistica.

La sua poetica si radica nella convinzione che l’arte, e in particolare la parola scritta, abbia una natura frammentaria e incompleta, capace di evocare significati molteplici e stratificati.

Per Caruso, il frammento non è solo una parte di un tutto, ma un’entità autonoma che porta con sé un universo di suggestioni. L’artista combina poesia, collage e testi visivi, esplorando come la parzialità possa stimolare nuove letture e reinterpretazioni, mette in dialogo la parola e l’immagine, creando opere ibride che sfuggono alla categorizzazione tradizionale.

Attraverso l’uso di tecniche come il collage, Caruso riesce a ricostruire un linguaggio che fonde scrittura e visione, trasmettendo significati ambigui e aperti. Questa poetica evidenzia la convinzione che la realtà stessa sia frammentata e che solo attraverso l’accostamento e la ricomposizione di dettagli sia possibile avvicinarsi alla verità.

Il tema del frammento e del viaggio sono stati i criteri utilizzati per selezionare le circa trenta opere che si snodano dello spazio espositivo, per la maggior parte provenienti da un collezionista privato che negli anni ha acquistato un patrimonio di opere notevole che ha deciso di mostrare al grande pubblico.

Quello che emerge osservando i lavori esposti, principalmente realizzati negli anni Novanta, è la complessità della poetica dell’artista e la sua evoluzione rispetto ai primi quadri degli anni Sessanta.

L’uso della scrittura e della citazione sono la caratteristica portante di queste opere, realizzate con l’uso di colori naturali con elementi preziosi, quali perle e foglia d’oro e carte pregiate e antiche.

Curata Paola Pozzi e Michele Maria Caruso, ultimo genito dell’artista, accompagnata da un testo critico di Silvia Piffaretti, l’esposizione è stata inaugurata, tra gli altri, dalla vedova di Caruso, Sonia Puccetti, responsabile a Firenze dell’Archivio Luciano Caruso che ne continua il lavoro di ricerca e conservazione.

Dal frammento prende il nome anche la galleria FrameArsArtes, situata in una zona storicamente vibrante di Napoli, che “grazie allo stretto rapporto personale della gallerista Paola Pozzi con l’artista, si rivela uno dei luoghi più adatti per accogliere questa esposizione” scrive la Piffaretti.

In conclusione, la mostra Frammenti di Esistenza” rappresenta un’occasione unica per immergersi nella poetica dell’artista, cogliere la profondità del suo approccio creativo e riflettere sul valore della parola e dell’immagine nell’arte contemporanea.

Adriana Talia

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