Ven 25 Aprile 2025

L’inclusività solo a parole…anzi nemmeno in quelle: attacco social agli autistici

ATTUALITA'L’inclusività solo a parole…anzi nemmeno in quelle: attacco social agli autistici

«I bambini handicappati non possono essere trattati come tutta la gente comune» – tra i commenti alla denuncia della nonna dopo che suo nipote autistico è stato cacciato via durante uno spettacolo teatrale per la scuola

Cacciato via e costretto ad accomodarsi in sala d’aspetto mentre tutti gli altri si godono lo spettacolo.

È successo ad un bambino autistico di Napoli il quale, come ci racconta la nonna, sarebbe stato allontanato dallo staff del Teatro Nuovo di Via Montecalvario ai Quartieri Spagnoli durante uno spettacolo organizzato dalla scuola.

«Durante lo spettacolo» – ha spiegato la donna- «mi è stato chiesto più volte di accomodarmi fuori con il bambino poiché a loro dire infastidiva gli altri ragazzini. Mio nipote non solo era tranquillo ma anche appassionato all’evento. La motivazione dello staff del teatro è stata quella che mio nipote aveva in mano un telefono privo di suoneria e per loro poteva essere un motivo di distrazione per gli altri bambini. Ci siamo accomodati nella sala d’attesa del teatro, aspettando che l’evento terminasse. Ora il personale scolastico testimone dell’accaduto e la preside stessa stanno prendendo provvedimenti in merito. Credo sia doveroso rendere pubblico quanto accaduto perché ci sono tante discriminazioni contro i bambini autistici»

Tale episodio riporta alla memoria quello di più di un anno fa ad Afragola in cui un ragazzino autistico di 11 anni era stato allontanato dalla preside durante un evento in palestra per la giornata contro il bullismo perché “stava disturbando gli altri partecipanti”.

Nulla da allora è però cambiato. Intolleranza c’era e intolleranza ed ipocrisia continuano a regnare mentre le argomentazioni di inclusività vengono tacciate di “perbenismo”. Dopo che l’episodio è stato pubblicamente denunciato dal deputato di alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli, il video-appello della nonna del bambino è stato rilanciato da diversi utenti sui propri canali social. Se molti hanno mostrato solidarietà, altri hanno invece messo il dito nella piaga con commenti che disegnano una società ancora intollerante e sprezzante verso il “diverso”.

«I bambini handicappati devono essere seguiti in maniera particolare e non possono essere trattati come tutta la gente comune…» -si legge in uno dei tanti imbarazzanti commenti.

L’autismo non è una patologia ma una condizione. Non si soffre di autismo, si è autistici. Precisazioni a parte – dettagli che però certi leoni da tastiera dovrebbero conoscere prima di voler cimentarsi in un argomento loro sconosciuto – si dimostra, ancora una volta, che la tolleranza e la solidarietà vivono solo a parole… anzi nemmeno in quelle.

Fabio De Rienzo

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