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Larco consumo, Centromarca: nel 2023 generati 87 mld di valore condiviso

AttualitàLarco consumo, Centromarca: nel 2023 generati 87 mld di valore condiviso

L’apporto alla contribuzione fiscale è stato di 28,7 miliardi di euro
Milano, 24 ott. (askanews) – L’industria di marca, rappresentata da Centromarca, nel 2023 ha generato, a monte e a valle della propria attività, un valore condiviso pari a 87,2 miliardi di euro (il 4,2% del prodotto interno lordo) con una crescita del 19% rispetto ai 73 miliardi rilevati nel 2019. E’ quanto emerso dallo studio “La marca crea valore per l’Italia”, redatto da Althesys strategic consultants, e presentato a Roma al Centro studi americani, da Centromarca, l’associazione italiana cui aderiscono circa 200 industrie di marca del largo consumo.
Il valore condiviso generato lungo la filiera va oltre la fase di produzione, dove operano le aziende aderenti a Centromarca, e nasce dalla collaborazione con i fornitori nazionali e i canali distributivi, con le ricadute complessive che sono tre volte quelle dalla sola fase industriale. L’apporto alla contribuzione fiscale è di 28,7 miliardi di euro (pari al 5% delle entrate fiscali 2023), di cui 12,9 miliardi riconducibili all’Iva, 12,2 miliardi a imposte e contributi sociali sul lavoro, 3,5 miliardi a imposte sul reddito delle società.
Ogni lavoratore delle industrie Centromarca contribuisce a creare 7,2 posti di lavoro in Italia, l’equivalente di un milione di persone (pari al 4,1% degli occupati), di cui 738.760 nella filiera del largo consumo: 72.056 tra i fornitori, 131.522 nella produzione, 6.195 nella logistica, 528.987 nella distribuzione e vendita. Le imprese associate generano, inoltre, 26,6 miliardi di euro di salari lordi (+17% rispetto al 2019), pari al 3,2% del totale dei redditi da lavoro dipendente e al 15,7% delle retribuzioni dell’industria manifatturiera.
In dettaglio, il valore condiviso creato dall’attività produttiva delle associate Centromarca è pari a 26,9 miliardi di euro: 13,5 miliardi di valore aggiunto, 9,1 miliardi di ricadute indotte, 4,2 miliardi di Iva e 100 milioni di donazioni. Altri 13,9 miliardi di valore sono creati dai fornitori (materie prime, agricoltura, allevamento, imballaggi, macchinari, ecc.), un miliardo dagli operatori logistici e 45,4 miliardi dai canali commerciali (moderna distribuzione, ingrosso, dettaglio tradizionale, fuori casa, ecc.). “Senza la base produttiva industriale italiana – spiega Alessandro Marangoni, ceo di Althesys – i fornitori non avrebbero mercati sufficienti e a valle mancherebbero i prodotti destinati alla commercializzazione verso i consumatori. La produzione nazionale è dunque strategica, come per altro emerso chiaramente durante il lockdown del 2020, nel quale le aziende associate a Centromarca sono state determinanti per il nostro sistema economico e i cittadini”.
I lavori dell’incontro sono stati aperti da Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici. Le evidenze dello studio e le valutazioni di Centromarca sono state al centro delle riflessioni di una tavola rotonda, cui hanno preso parte, insieme al presidente, Francesco Mutti, Alessandro Cattaneo, commissione Politiche Ue, Camera, Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio, Senato, Marco Osnato, presidente della commissione Finanze, Camera e Giulia Pastorella, Commissione Trasporti, Camera.

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