ROMA – Grazie, veramente. Ringrazio i tanti che in questo momento difficile della vita dell’agenzia Dire nelle ultime ore stanno esprimendo pubblicamente la loro solidarietà. Messaggi che arrivano da operatori della comunicazione, deputati e senatori di tutte le forze politiche, consiglieri regionali e comunali di tutta Italia, sindacalisti e dirigenti politici, sindaci e presidenti di Regione. Sono commosso, onorato di essere il direttore di un’agenzia, la Dire, i cui servizi giornalistici sono da tutti ritenuti importanti, da mantenere e salvaguardare. Ma un’agenzia di informazione primaria come la Dire vive di abbonamenti con le istituzioni pubbliche nazionali e locali, con imprese e associazioni, abbonamenti anche di piccola entità se sono molti. Per questo mi aspetto che a livello politico da voi arrivi anche una sollecitazione al Governo nazionale perché in tempi rapidi approvi la riforma che tutte le agenzie attendono da anni per adeguare l’acquisto da parte dell’amministrazione pubblica dei servizi giornalistici prodotti dalle agenzie qualificate. Tornando alla Dire, sono sicuro che in questi giorni di trattativa tra Fnsi e Fieg anche ogni singolo giornalista dell’agenzia si adopererà per segnalare e far cogliere ogni opportunità utile. Magari proprio attivando nuovi abbonamenti il problema del costo del personale, sfociato nelle richieste di cassa integrazione fatte dall’azienda, potrebbe trovare una diversa soluzione. Per questo ritengo giusto rivolgermi a tutti quelli che manifestano vicinanza per tradurla in solidarietà fattiva. Ancora grazie, contiamo su di voi.
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