Riguarda l’attività di quasi 900mila imprese
Roma, 12 dic. (askanews) – “L’industria mangimistica riveste un’importanza strategica all’interno della filiera agro-zootecnica-alimentare e riguarda l’attività di quasi 900mila imprese. E’ un partner fondamentale per l’agro-zootecnica grazie alla sua funzione di cerniera tra la produzione agricola primaria e l’allevamento, visto che dalla prima acquista le materie prime necessarie a produrre i mangimi che vengono poi destinati agli allevatori”. Lo ha detto il sottosegretario Patrizio La Pietra intervenuto, presso la sala Cavour del Masaf, alla presentazione del Secondo Rapporto sulla FeedEconomy, redatto da Nomisma e commissionato da Assalzoo, Associazione Nazionale tra i produttori di Alimenti Zootecnici.
“Tra giro d’affari e consumi delle famiglie il settore vale 150 miliardi – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – nel suo complesso e cioè circa il 38% dell’agroalimentare nazionale, quindi parliamo di una componente fondamentale per la nostra agricoltura dal punto di vista economico, ma anche per quanto riguarda la capacità di contribuire a garantire la sicurezza alimentare e ad elevare il grado di sovranità alimentare del nostro Paese, oltre a rappresentare un tassello importante del made in Italy alimentare conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”.
Per queste ragioni – ha concluso – dobbiamo lavorare per ottimizzare il mercato e diminuire le importazioni di mangimistica da cui il nostro Paese oggi dipende. Le strade da seguire sono due: incentivare anche in questo segmento dell’agricoltura l’operatività della filiera con l’istituzione di un Tavolo di lavoro e credere fortemente nelle Tea, le biotecnologie utili per rendere le produzioni più resistenti ai parassiti e alla siccità e sulle quali il governo Meloni ha scelto con convinzione di puntare per garantire il futuro della nostra agricoltura”.