ROMA – Decine di migliaia di persone – per le autorità locali sono circa 200.000 – hanno sfidato il freddo pungente e si sono riversate nelle strade di Seul per invocare l’estromissione e l’arresto di Yoon Suk Yeol, il presidente che dopo il fallito tentativo di imporre la legge marziale affronta oggi il secondo voto di impeachment.
Gruppi più piccoli di sostenitori di Yoon si sono radunati invece vicino a piazza Gwanghwamun, intonando canti patriottici e sventolando bandiere sudcoreane e americane. Entrambe le manifestazioni sono in gran parte pacifiche.
La folla fuori dall’Assemblea nazionale ha esultato quando è cominciato il voto del parlamento, una settimana dopo il primo tentativo andato a vuoto. Sono necessari duecento voti (i due terzi dei 300 membri dell’Assemblea nazionale) per far passare l’impeachment, il che significa che i legislatori dell’opposizione devono convincere otto parlamentari del partito conservatore People Power (PPP) di Yoon a cambiare schieramento. Secondo quanto riportato dai media locali, sebbene il partito abbia deciso di mantenere la sua posizione ufficiale e votare contro l’impeachment, ci sarebbero sette parlamentari pronti a votare a favore.
Se il presidente venisse sospeso, la Corte costituzionale ha fino a sei mesi per confermare l’impeachment, con il voto di almeno sei membri della corte. Dopo la conferma dell’impeachment, dovranno essere indette nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it