Una creatura mitologica blu si è insediata nello spazio LAB.oratorio della Fondazione Made in Cloister a Napoli: si tratta del mostro protagonista dell’opera site specific “La Casa di Wendy”, realizzata dall’artista napoletana Gabriella Siciliano.
Visitabile fino alla fine di novembre 2024, il progetto si inserisce all’interno dell’indagine artistica di Gabriella, che da sempre connette luoghi fisici a quelli dell’anima ed esplora le distorsioni nei concetti moderni di merce, lavoro e intrattenimento.
In questa occasione, l’indagine personale si lega alla città di Napoli, alle stratificazioni storiche e sociali del quartiere di Porta Capuana, e in particolare, nel complesso dell’ex Lanificio borbonico, portando l’artista a identificare lo spazio LAB.oratorio della Fondazione Made in Cloister come luogo di destinazione e di esposizione dell’opera.
A differenza del tipico approccio “white cube”, il processo creativo di Siciliano parte dallo studio dell’ambiente e dalla sua storia di metamorfosi continua, concludendosi con la creazione di un’opera in simbiosi con lo spazio.
L’artista ha trascorso giorni a studiare i capitelli rinascimentali, le catene industriali e le porte murate, a vivere il lungo corridoio monumentale che forma il LAB.oratorio e ad analizzare gli elementi che testimoniano una storia di stratificazioni nascoste.
Attraverso il suo linguaggio Gabriella Siciliano ne restituisce un’analisi intima e sociale dando vita a un nuovo strato, e inserendosi nella ricerca più ampia della Fondazione di porre la visione contemporanea degli artisti al centro del rapporto spazio-comunità.
Il lavoro è nato e cresciuto nello spazio e, come racconta la Siciliano, parla della solitudine: è una creatura che nasce dall’unione degli stati d’animo che gli individui non accettano, che mettono da parte, e dai sentimenti che non esprimono.
E questo porta inevitabilmente alla solitudine e allo stratificarsi di queste emozioni, aumentando le paure e le difficoltà in chi le prova, invece di giungere a una presa di coscienze, che libera l’individuo.
In mostra si vede una creatura che non riesce più a trovare il suo spazio nel mondo, che non vive più nascosta sotto il letto, ma ci dorme sopra.
Si rivela agli uomini, che però non sanno come trattarlo: una creatura che dovrebbe far paura viene invasa nella sua intimità e questo genera un contrasto tra la figura e il ruolo che dovrebbe interpretare e quello che invece strafacendo: è steso nel letto, a riposo, nella sua stanza. La luce soffusa della lampada da terra rendono l’ambientazione ancora più intima.
L’idea arriva da una esplorazione interiore e invita il pubblico a riflettere sulla propria interiorità ed emotività.
LAB.oratorio “Lab.” come luogo dedicato al fare sperimentale; “Oratorio” come spazio di dialogo e di confronto, di approfondimento teorico e scambio intergenerazionale) è il project space Made in Cloister, uno spazio multidisciplinare dedicato alla ricerca, sperimentazione ed esposizione della scena artistica emergente.
É situato al primo piano della Fondazione, una galleria che storicamente collegava le due ali del Complesso monumentale di Santa Caterina a Formiello, poi murato, abbandonato e oggi recuperato per promuovere l’arte contemporanea.
Dal 2016 la Fondazione Made in Cloister si impegna nella valorizzazione del patrimonio culturale e al coinvolgimento della cittadinanza per la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile.
L’esposizione è stata realizzata con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, di cui Made in Cloister e Gabriella Siciliano sono tra i vincitori.
Adriana Talia