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Israele, Iran avverte: “Abbiamo capacità per costruire armi nucleari”

Dall'Italia e dal MondoIsraele, Iran avverte: "Abbiamo capacità per costruire armi nucleari"

(Adnkronos) –
L’Iran ha le “capacità tecniche necessarie per produrre armi nucleari”, ma la fatwa emessa dalla Guida Suprema, Ali Khamenei, “attualmente lo proibisce”. Lo ha dichiarato Kamal Kharrazi, consigliere di Khamenei, in un’intervista all’emittente libanese Al Mayadeen nella quale ha spiegato che la Repubblica islamica potrebbe modificare la sua dottrina nucleare in caso di “minaccia esistenziale”. 

Kharrazi ha quindi sottolineato che l’Iran è pronto rispondere a qualsiasi escalation, esprimendo allo stesso il desiderio di evitare uno scontro aperto con Israele. A questo proposito il consigliere di Khamenei ha spiegato che la Repubblica islamica “ha mostrato le sue capacità di deterrenza” attraverso l’operazione Vera Promessa II, durante la quale ha lanciato centinaia di missili balistici contro lo Stato ebraico. 

Israele, dal canto suo, ha comunicato di aver “un alto livello di preparazione” per un eventuale nuovo attacco iraniano in risposta al raid condotto dallo Stato ebraico sabato scorso sulla Repubblica islamica. Lo ha dichiarato una fonte militare alla Cnn. Secondo la fonte militare, i raid dello Stato ebraico “hanno creato un dilemma per Teheran” dal momento che hanno ridotto la sua capacità di attaccare e difendersi da una controrisposta israeliana. 

Khamenei, scrive il giornale americano, avrebbe dato ordine al Supremo consiglio per la sicurezza nazionale di prepararsi ad attaccare Israele dopo aver esaminato un rapporto dettagliato di comandanti militari sull’entità dei danni provocati dal raid israeliano della scorsa settimana alla capacità di produzione missilistica del Paese, ai sistemi di difesa aerea intorno a Teheran, alle infrastrutture energetiche critiche e a un porto situato nel sud. La portata dell’attacco di Israele e i quattro soldati iraniani uccisi negli attacchi aerei sono “troppo grandi per essere ignorati” e secondo i funzionari citati, “non rispondere significherebbe ammettere la sconfitta”. 

Ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un discorso pronunciato alla cerimonia di chiusura del corso per ufficiali delle Idf ha intanto avvertito Teheran: “Oggi Israele ha più libertà di azione in Iran di quanta ne abbia mai avuta” e “può raggiungere qualsiasi luogo in Iran se necessario”, ha dichiarato. “L’obiettivo principale che ho fissato è impedire (che l’Iran si doti di, ndr) armi nucleari”, ha osservato Netanyahu, citato dal sito di Haaretz. Il primo ministro ha anche parlato del rapporto tra il suo governo e la Casa Bianca, sostenendo di “apprezzare la politica degli Stati Uniti, ma quando è necessario, dico di no”. 

 

Intanto, dopo quasi una settimana, l’esercito israeliano è tornato a colpire Beirut. All’alba almeno 10 raid hanno preso di mira diversi sobborghi meridionali della capitale libanese, dopo che le Idf avevano emesso ordini di evacuazione per diversi edifici. “I raid hanno provocato una distruzione massiccia nelle aree prese di mira, con decine di edifici rasi al suolo, oltre allo scoppio di incendi”, ha riportato la Nna, precisando che i raid hanno preso di mira le aree di Ghobeiry e Al-Kafaat, l’autostrada Sayyed Hadi, le vicinanze del complesso Al-Mujtaba e la vecchia strada dell’aeroporto. 

Intanto nella notte le Idf hanno abbattuto sui cieli della Siria un altro drone lanciato contro Israele dall’Iraq. In precedenza due droni erano stati abbattuti sul Mar Rosso e ad altri due vicino al Mar Morto. Le Idf hanno anche comunicato che una salva di 10 razzi è stata sparata dal Libano contro il nord di Israele: alcuni sono stati intercettati e i restanti hanno colpito aree senza fare danni. 

Israele ha condotto inoltre un raid su Baalbek, città del Libano orientale sede di uno dei siti archeologici più importanti del Medio Oriente, dal 1984 dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, e già bersagliata nei giorni scorsi. Lo ha riferito l’agenzia di stampa libanese Nna, precisando che il raid ha preso di mira il quartiere di Zahraa. 

La ripresa degli attacchi contro Beirut, unita all'”espansione dell’aggressione israeliana in Libano” e alle ripetute minacce di evacuare la popolazione, indicano “il rifiuto da parte del nemico israeliano di tutti gli sforzi per garantire un cessate il fuoco”, ha commentato il primo ministro libanese ad interim, Najib Mikati, dopo i raid delle scorse ore. 

Tuttavia, gli incontri avuti in Israele dai due inviati Usa Amos Hochstein e Brett McGurk su un cessate il fuoco in Libano sarebbero stati positivi e le distanze tra le parti si sarebbero ridotte significativamente, ha riferito l’emittente statale israeliana Kan, citando un funzionario statunitense. Nello Stato ebraico, ieri Hochstein e McGurk hanno incontrato, tra gli altri, il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il direttore dello Shin Bet Ronan Bar, ed il direttore del Mossad David Barnea. 

Almeno 10 persone avrebbero intanto perso la vita in un attacco attribuito a Israele nella parte centrale della Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, colpi di artiglieria hanno colpito una scuola nel campo profughi di Nuseirat. Secondo il ministero della Sanità controllato da Hamas, dal 7 ottobre 2023 si contano a Gaza 43.259 morti, 55 dei quali sono stati registrati solo nelle ultime 24 ore. 

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, riunirà il gabinetto di sicurezza domenica sera alle 21.30 (le 20.30 in Italia) a Tel Aviv. Lo ha riferito il Times of Israel, evidenziando come la riunione si svolga tra le minacce di un nuovo attacco iraniano contro lo Stato ebraico e le spinte statunitensi per un cessate il fuoco in Libano. 

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