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“Iran attaccherà Israele nei prossimi giorni”: lo scenario del Washington Post. Idf catturano esponente di Hezbollah

Dall'Italia e dal Mondo"Iran attaccherà Israele nei prossimi giorni": lo scenario del Washington Post. Idf catturano esponente di Hezbollah

(Adnkronos) – “L’Iran si sta preparando ad attaccare Israele nei prossimi giorni”. Lo scrive il Washington Post, citando una fonte vicina ai leader israeliani. L’indiscrezione del quotidiano americano arriva all’indomani della notizia riportata dalla Cnn, secondo cui Israele avrebbe “un alto livello di preparazione” per un eventuale nuovo attacco iraniano in risposta al raid, condotto dallo Stato ebraico nella notte tra venerdì e sabato scorso. 

Dalla Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, intanto, è arrivata una minaccia: “I nemici, tanto gli Stati Uniti quanto il regime sionista, devono sapere che riceveranno certamente una risposta feroce alle loro azioni contro l’Iran, la Nazione iraniana e il fronte della resistenza”, i gruppi armati nella regione sostenuti da Teheran, da Hamas a Hezbollah passando per gli Houthi. 

L’esercito israeliano ha intanto confermato di aver catturato “un esponente di alto livello di Hezbollah, durante un’operazione delle sue forze di elite sulla costa di Batroun, a nord di Beirut. “Durante un’operazione speciale guidata da ‘Shayetet 13’ nella città libanese di Batroun è stato arrestato un agente di alto rango di Hezbollah” ha indicato un ufficiale militare in un comunicato. L’uomo, di cui non viene diffuso il nome, “è stato trasferito in territorio israeliano” e “al momento oggetto di un’indagine”.  

In precedenza il giornalista di Axios, Barack Ravid, aveva scritto che “i Navy Seals israeliani hanno catturato la notte scorsa Imad Amhaz, esponente della forza navale di Hezbollah in un’operazione nel nord del Libano”.”Amhaz è stato arrestato per essere interrogato e avere informazioni sulle operazioni navali di Hezbollah”, aggiungeva citando fonti israeliane. 

Hezbollah ha lanciato oggi oltre 130 razzi dal Libano in direzione di Israele. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane, ricordando che in un attacco questa mattina a Tira, dove sono caduti tre razzi, sono rimaste ferite undici persone. Sono 19 i feriti del lancio di razzi avvenuto stamattina dal Libano a Tira, nel centro-est di Israele.  

Nella zona di Haifam, riferisce l’Idf, uno dei velivoli è stato abbattuto. Un altro, invece, avrebbe colpito una fabbrica in una zona industriale vicino a Nahariya. Non si hanno notizie di feriti nell’attacco. 

Hezbollah dal canto suo ha rivendicato di aver lanciato razzi contro una base dell’intelligence israeliana nei pressi di Tel Aviv nelle prime ore di stamattina. Alle 2,30, “abbiamo sparato una salva di razzi contro la base Glilot dell’unità di intelligence militare 8200 nella periferia di Tel Aviv”, ha affermato il gruppo filo-iraniano in una dichiarazione. 

Abbattuti anche altri tre droni lanciati “da est” in direzione di Israele, hanno reso noto i militari israeliani che via X confermano che tre droni sono stati intercettati sul Mar Rosso. Il Times of Israel sottolinea come i militari israeliani con il termine “da est” si riferiscano solitamente ad attacchi dall’Iraq. E, riporta ancora il giornale, la Resistenza islamica in Iraq ha rivendicato, affermando di aver colpito siti a Eilat, ma – precisa la testata – qui non sono neanche scattate le sirene dell’allarme antiaereo poiché i droni sono stati intercettati prima che entrassero nello spazio aereo israeliano. 

L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il comandante del settore costiero di Hezbollah, Ma’in Mousa Az al-Din, e il comandante dell’unità di artiglieria, Hassan Majed Dhiab, nella zona di Tiro, in Libano. Secondo l’Idf, Dhiab è responsabile del lancio di giovedì di razzi verso la città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Sotto la supervisione dei due comandanti, oltre 400 razzi sarebbero stati lanciati verso Israele nell’ultimo mese. 

Almeno 84 palestinesi sono stati confermati uccisi negli attacchi che ieri sera hanno colpito due edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia, che ospitavano circa 170 persone. Alcune di queste sono bloccate sotto le macerie delle loro case, scrive al Jazeera, secondo cui gli operatori della protezione civile non sono in grado di prestare i soccorsi nella zona. 

Intanto gli Stati Uniti hanno annunciato nuovi schieramenti militari in Medio Oriente, tra cui “cacciatorpediniere con missili balistici, squadroni di caccia e aerei cisterna e diversi bombardieri d’attacco a lungo raggio B-52 dell’aeronautica militare statunitense”, secondo una dichiarazione del portavoce del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder. 

L’invio delle truppe, ordinato dal segretario alla Difesa Lloyd Austin, inizierà nei prossimi mesi e verrà effettuato in linea con gli “impegni degli Stati Uniti per la protezione dei cittadini e delle forze armate statunitensi in Medio Oriente, la difesa di Israele e la de-escalation attraverso la deterrenza e la diplomazia”. 

Secondo la dichiarazione, “questi schieramenti si basano sulla recente decisione di schierare il sistema di difesa missilistico Terminal High Altitude Area Defense (Thaad) in Israele, nonché sulla posizione sostenuta dell’Amphibious Ready Group Marine Expeditionary Unit (Arg/Meu) del Dipartimento della Difesa nel Mediterraneo orientale”. Il Segretario Austin, si legge nella dichiarazione, “continua a chiarire che se l’Iran, i suoi partner o i suoi delegati dovessero sfruttare questo momento per colpire il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per difendere il nostro popolo”. 

 

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