GENOVA – Fare previsioni con Marco Bucci non è una delle attività politiche più agevoli. Lo sanno bene i partiti del centrodestra liguri che, a pochissime ore dal nuovo successo elettorale, stanno iniziando a interrogarsi su chi sarà chiamato a comporre il nuovo governo regionale, ma non solo. Per le decisioni c’è tempo, anche perché i due responsabili locali di Fratelli d’Italia e Lega, Matteo Rosso ed Edoardo Rixi, devono tornare a Roma per gli impegni parlamentari e ministeriali. E sicuramente dovrà esserci una condivisione collegiale, anche se poi l’ultima parola spetterà sempre allo stesso Bucci, piuttosto avverso alle spartizioni da manuale Cencelli. D’altronde, “l’uomo del fare”, come lo definiscono i suoi, non si fa troppi problemi ad andare dritto per la sua strada, anche se questo dovesse far storcere il naso a più di un partito che lo sostiene.
Lo ha già dimostrato in questi anni in Comune, dove sia il vicesindaco che il presidente del consiglio fanno diretto riferimento alla sua lista civica. Ma in Regione gli equilibri sono molto più delicati, anche perché i posti da assegnare in giunta sono solo sette. A cui, nel gioco degli equilibri politici, si possono aggiungere le figure del presidente del consiglio regionale e del segretario d’aula e il peso della vicepresidenza di giunta. Ecco, dunque, che iniziano a circolare i primi schemi, anche se tutto ruota intorno a una grande incognita: chi sarà il nuovo assessore alla Sanità? Difficile che Bucci tenga per sé la delega, ma complicato anche che, data la situazione critica dei conti, un partito voglia intestarsi un assessorato così delicato. La scelta, allora, potrebbe andare nuovamente su un profilo tecnico.
Tra i nomi sfuggiti alla fantasia delle prime ore, ci sono quelli del direttore generale della Asl 3, Luigi Carlo Bottaro, e quello della Asl 4, Paolo Petralia. Tra le figure vicine a Bucci in materia sanitaria, c’è anche l’ex direttore della Asl 3, Luciano Grasso, anche se la sua candidatura da consigliere non è andata granché bene. Stesso motivo, per cui, il totogiunta, almeno per il momento, non sembra favorire l’assessore uscente, Angelo Gratarola. I partiti si chiedono, poi, chi sarà il “Piciocchi” della Regione, ovvero un uomo su cui Bucci possa fare pieno affidamento per i conti, le partite più delicate e le deleghe più pesanti, come avviene con il vicesindaco. Visto anche l’exploit elettorale, viene dato per scontato l’ingresso in giunta di un altro super assessore comunale, fedelissimo del sindaco e neo governatore: Matteo Campora. Il cui profilo, data la lunga esperienza in consiglio comunale, potrebbe venire bene anche per l’assemblea legislativa, se Bucci volesse farla guidare a una persona di assoluta fiducia.
Un eventuale ingresso di Campora in giunta potrebbe liberare il posto in aula per l’ex portavoce di Toti, Jessica Nicolini. Sempre in quota civica e totiana, potrebbe essere ripescato in giunta l’assessore Giacomo Giampedrone, rimasto fuori dal consiglio più per le astrusità della legge elettorale che non per la mancanza di preferenze. Da parte sua, piena disponibilità a far parte della squadra di Bucci, che -si racconta in ambienti di centrodestra- sarebbe stata manifestata nella notte allo stesso futuro governatore con un messaggio. Anche se i tempi rapidi con cui Giampedrone si è augurato una risposta dallo stesso Bucci circa il suo futuro, soprattutto in vista di una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio, pare non siano stati molto graditi al sindaco-presidente.
Poi, ci sono i partiti. Fratelli d’Italia dovrebbe essere fedele alla linea di proporre chi ha preso più voti alle urne: in questa logica, al capogruppo uscente Stefano Balleari non dispiacerebbe il ruolo di presidente del consiglio, mentre per la giunta si pensa alla conferma di Simona Ferro e al possibile ingresso dal ponente di Luca Lombardi, considerato vicino al senatore Gianni Berrino e che potrebbe di fatto prendere il posto di Augusto Sartori, rimasto indietro nelle preferenze nel collegio di Genova. Sempre in ambito Fratelli d’Italia, però, c’è chi starebbe ragionando anche sulla possibilità di chiedere a Simona Ferro di restare in consiglio a fare la capogruppo, stoppando così il ritorno in aula dell’ex totiana Lilli Lauro.
Per la Lega, i nomi forti sono quelli dei due Piana, Alessio e Alessandro: entrambi potrebbero essere spendibili sia per continuare l’attività in giunta, sia per l’incarico di presidente del consiglio regionale. Se, poi, servisse una quota rosa per la giunta, il Carroccio potrebbe giocarsi la carta dell’ex deputata Sara Foscolo. Chi sicuramente non resterà all’asciutto a differenza dell’ultima amministrazione Toti sarà Forza Italia. Quasi scontata la conferma in giunta di Marco Scajola, ancora una volta recordman di preferenze per il centrodestra. Ma chi gli è vicino dice che accoglierebbe di buon grado anche la proposta della presidenza del consiglio. Altro profilo spendibile per la giunta quello del coordinatore regionale Carlo Bagnasco, che potrebbe liberare il posto in aula per il ritorno di Claudio Muzio. Se, invece, servisse una figura savonese potrebbe esserci Angelo Vaccarezza (anche se, in quel caso, Bucci potrebbe anche pescare nella sua lista, con l’ex totiano Alessandro Bozzano, possibile pure per la presidenza dell’aula).
Al di là degli schemi, il centrodestra è comunque consapevole che i nomi papabili sono molti di più dei posti disponibili. D’altronde, è stato lo stesso Bucci a dire che in testa avrebbe una ventina di persone. Ma i posti che contano sono otto, sette assessori più la presidenza del consiglio. Stando meramente ai risultati delle urne, si ragiona in ambienti del centrodestra, due, se non tre, dovrebbero andare a Fratelli d’Italia, due, se non tre, alle civiche di Bucci, e almeno uno a testa a Lega e a Forza Italia, con la prima che potrebbe ottenere la vicepresidenza della Regione per un po’ di peso in più. A questo schema si potrebbe aggiungere qualche compensazione con il segretario d’aula, le presidenze delle commissioni e i ruoli tecnici che Bucci ha già detto di voler affidare molto presto con l’indicazione di project manager e commissari per la realizzazione delle opere strategiche e per l’azzeramento delle liste d’attesa, su cui i partiti potrebbero dire la loro. Il tutto al netto delle sorprese che lo stesso Bucci potrebbe avere in serbo, cosicché le variabili in campo diventano infinite e gli schemi che stanno abbozzando i partiti rischiano di essere carta straccia ancor prima di essere disegnati.
L’articolo In Liguria il centrodestra studia la giunta, ma a Bucci non piace il ‘Cencelli’ proviene da Agenzia Dire.
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